Il marketing del “tutto o niente”: anche le piccole modifiche possono portare a grandi risultati

Il web marketing si può definire, molte volte, una questione di “tutto o niente”: basti pensare ai siti più importanti (che sono quelli che fanno più affari) e a quelli di nicchia (quelli che hanno molte difficoltà ad ottenere delle possibilità), non importa quanto buoni siano.
Supponiamo che qualcuno voglia comprare un notebook nuovo, e cerchi le offerte su Google. Indubbiamente guarderà i primi dieci risultati, e uno di questi sarà il sito a cui affiderà il suo acquisto. Gli altri siti, magari elencati nella seconda pagina dei risultati di ricerca, non verranno nemmeno considerati.
Ma se dall’essere un sito che non ottiene nulla si pensa a come agirebbe un sito campione di conversioni, le possibilità che il cambiamento avvenga sono molte. Si potrebbe passare “dal niente a tutto”.

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1. Scegliere parole chiave leggermente migliori

Per essere migliori dei propri concorrenti si parte proprio dalla scelta più azzeccata delle parole chiave. Se si selezionano parole chiave che non sono minimamente utilizzate dagli utenti che vogliono comprare, è facile che si ottengano molte visite ma nessuna richiesta di acquisto.
La propria pagina web deve essere ottimizzata per le parole chiave che attraggono il proprio target, e soprattutto per chi ha intenzione di acquistare i prodotti o di usufruire dei servizi che la propria azienda vende.

2. Ottenere classificazioni migliori

Oltre all’importanza di scegliere le giuste parole chiave, è da tenere in considerazione l’importanza di trovarsi tra i primi risultati di ricerca per ottenere l’attenzione degli utenti. La maggior parte delle persone danno uno sguardo soltanto ai primi dieci risultati della prima pagina; se il sito web in questione non si trova tra questi (cercando le parole chiave scelte per il proprio portale), è facile che pochissime persone trovino il sito.

3. Essere più convincenti

Non è abbastanza l’essere tra i primi risultati della prima pagina nei risultati di ricerca. Il sito web deve essere anche convincente: deve offrire al consumatore esattamente ciò che sta cercando, deve avere un design professionale e deve rendere l’acquisto di un prodotto il più semplice possibile.
Questo è il motivo per cui bisogna migliorare il tasso di conversione sulle proprie pagine web: con un tasso più alto di conversioni, si generano più entrate con lo stesso numero di visitatori. Un sito web affidabile e professionale con un buon tasso di conversione ha altri aspetti positivi: ad esempio, un cliente tornerà a cercare ciò di cui aveva bisogno su questo sito, e potrebbe consigliarlo ad altri utenti.

4. Essere semplicemente migliori per ottenere di più

Ottimizzare i siti web richiede tempo e sforzi, ma senza ombra di dubbio ne varrà la pena. Anche i minimi cambiamenti possono avere un impatto enorme sul numero di vendite! Il cambiamento più importante è quello di pensare come se si fosse un sito web tra i più importanti.

Ma attenzione: anche i concorrenti lavorano sui propri siti web. Anche i concorrenti effettuano modifiche per migliorarsi sempre di più: il trucco è pensare a ciò a cui nessun altro pensa, perfezionare ogni singolo dettaglio, rinnovarsi sempre di più per acquisire la fiducia degli utenti.
E i risultati, con un po’ di tempo, arriveranno.

Social media, SEO e content marketing: come unire in modo efficace questi tre fattori

Chiunque abbia un ruolo nella ricerca web, nei social media, nel web marketing o nelle public relations sa bene quanto l’importanza del content marketing sia importante.
Sebbene ci sia ancora sinergia crescente tra la ricerca, i social media e il content marketing, non sempre tutte queste funzionano bene insieme. Inoltre, vi sono ancora delle convinzioni errate a proposito di cosa sia davvero il content marketing.

Questo post aiuterà a capire come integrare questi tre fattori (social media, SEO e content marketing) in modo da ottenere i massimi risultati da questo connubio.

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Essere i migliori, tra i migliori

Il contenuto ottimizzato, social-friendly, pubblicizzato e  in qualche modo influente è linfa per tutti quelli che hanno fame di informazioni, per il pubblico multitasking che ogni giorno è bombardato da nuovi messaggi.
Per far si che un brand appaia credibile e notevole ai propri consumatori sulla ricerca web, è importante capire come i tre fattori in questione funzionano e come metterli insieme.
La SEO può dare risposte ricche di contenuto nel momento in cui si ha bisogno; i social media, invece, hanno grande importanza per quanto riguarda le relazioni sociali; i contenuti di alto livello, invece, garantiscono il successo.
Mentre molti marketers discutono su cosa viene prima, se il contenuto, i social media o la SEO, l’approccio più pratico sarebbe quello di usare tutte le tecniche in modo da risultare, al proprio target, la risposta migliore a tutto ciò che i consumatori cercano o richiedono.

La SEO non può lavorare da sola

Più che parole chiave e link, la search engine optimization è una parte importante dell’equazione del successo quando si viene a parlare di content marketing. Mentre la SEO è generalmente in grado di condurre il marketing online autonomamente, i motori di ricerca si aggiornano per indirizzare i contenuti al pubblico social. Questo connubio ha cambiato il panorama della SEO per sempre.
La SEO è un ottimo strumento che tocca quasi ogni ambito del content marketing e fa una grande  differenza per quanto riguarda i risultati; ma ovviamente, non può lavorare da sola.

SEO per il contenuto o contenuto per la SEO?

Molti content marketers sono focalizzati sul creare più contenuto o creare contenuto per attrarre link. Quando i social media diventano popolari nel mondo della SEO, questo è l’approccio che si tende ad avere. I social networks e l’utilizzo dei media, in realtà, erano focalizzati ad attrarre l’attenzione più che ad attrarre link, né a creare relazioni o ispirare conversioni e potenziali riferimenti.
Avere 500 post di un blog ottimizzati e avere 50 frasi chiave che nessuno leggerà mai non è più utile di  attrarre 50.000 visitatori capitati per caso su un sito. Avere delle performance superficiali porta ad avere tattiche superficiali. E l’ultima cosa che si vuole, è caratterizzare la propria strategia con la superficialità.

Ottimizzare le opportunità

I search marketers sono opportunisti di natura. Ogni volta che un trend emerge nel marketing online, dai blog ai social media, i professionisti hanno già adattato una tecnica per fare in modo che portino beneficio al proprio business. Questo opportunismo è ovviamente esteso anche al content marketing.
Quando questo opportunismo si trasforma in manipolazione che esce dalle linee guida dei motori di ricerca, il rischio è quello di trasformare tutto in un enorme disastro.
Ma la cosa importante è: Google è un campo di battaglia per gli operatori SEO e per tutti quelli con esperienza sul campo reale.
Essere creativi ed analitici, con una mente ottimizzata può dare i suoi frutti, soprattutto nel trovare soluzioni ai difficili problemi di mercato. Essere specialisti bloccati sul content marketing, troppo focalizzati sulle parole chiave e sul link building sui social media, dovrebbe essere evitato.
Certo è che sarebbe meglio prendere alcune caratteristiche sia dalla SEO focalizzata sui content marketing che su quella incentrata sui social media, ad esempio: più contenuti per aumentare la presenza nelle ricerche tenendo conto di come possa essere propinato sui social (in stati brevi, inserendo foto, o scrivendo post adatti a un blog). Gli argomenti: che siano programmati su un calendario di contenuti ma che derivino da una domanda reale di ricerca; l’ottimizzazione tecnica che vada di pari passo alla promozione mediante i social.
La parte più difficile riguarda le conversioni: per ottenere una conversione è essenziale mettersi nei panni di un potenziale cliente, e ciò che è necessario chiedersi è: “cosa renderebbe spontanea una conversione?”. Immedesimarsi nel panni di chi si vuole adescare è un passo importante, se si vuole far in modo di perfezionarsi sempre di più. A questo punto, provvedere a ciò che si può migliorare è semplice.

Il contenuto è il motivo per cui la ricerca comincia, prima di tutto. Quindi è bene assicurarsi che il proprio contenuto sia creato in modo da attrarre il proprio target, così che le conversioni arrivino naturalmente. Con questo approccio, l’investimento che si farà sul contenuto di alta qualità, ottimizzato e social-friendly pagherà sempre, per molto tempo ancora.

Cambio di agenzia: quello che le aziende di web marketing e SEO dovrebbero fare in caso di transizione

Un cliente decide di affidarsi ad una nuova agenzia di web marketing: non sempre la transizione è semplice e indolore. In diverse circostanze, si può rivelare un’esperienza difficile sia per il cliente che per le aziende coinvolte.
Ecco un elenco di preziosi consigli per fare in modo che questo passaggio non diventi un inferno!

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Sito web & accesso a Google Analytics

Avere un contatto. Avere un recapito di qualcuno da contattare in caso di emergenza renderà il passaggio tra un’agenzia e un’altra molto più semplice. Essere organizzati e specifici sulle richieste è la base per un rapporto semplice che garantisca i migliori risultati. Essendo un’agenzia, è bene chiedere all’azienda che si è occupata del cliente delle informazioni in merito all’esperienza trascorsa, così da prevenire eventuali futuri disagi.

Sito web. Idealmente, un cliente dovrebbe avere l’accesso complete al proprio sito web. Spesso però, il cliente che si è totalmente affidato alla vecchia agenzia non ha l’accesso necessario al sito. È importantissimo richiedere l’accesso al CMS, al FTP e al web hosting control panel per migrare il sito. Se non è stato dato l’accesso totale al CMS, potrebbe esser necessario abilitarsi tramite i database o uno script.

Dominio. Un altro fattore di cui assicurarsi è che il cliente abbia il controllo sul proprio dominio e che si abbia accesso al segretario per la migrazione del  sito. Ciò che si vuole sicuramente evitare è scoprire che il dominio sia stato registrato dalla vecchia agenzia che si rifiuta di far apportare cambiamenti al DNS.

Analytics. Conoscere la storia di un sito e avere dei dettagli per poter paragonare le campagne in corso, è essenziale. E Google Analytics permette di delineare dei dettagli non irrilevanti, ad esempio: report, eventi tracciati, risultati raggiunti e campagne di successo.
Generalmente, un cliente ha creato l’account di Google Analytics e condiviso l’accesso all’account col provider precedente, e potrebbe fare lo stesso procedimento con l’azienda in questione. Questo perché, molte volte, le agenzie creano in account di Analytics specialmente con piccoli clienti, ed è il motivo per cui le cose potrebbero andare diversamente da come ci si aspetta.

Se l’agenzia crea un account per ogni cliente, può condividere l’accesso completo senza problemi. Se, al contrario, sono state impostate diverse proprietà per un account, alcune impostazioni e filtri vengono disabilitati. Inoltre, questa ultima ipotesi, crea difficoltà anche alla nuova agenzia per il controllo di tutti i dati futuri.

Google My Business. Se un’impresa volesse registrare come manager un’agenzia, sulle liste di  Google My Business, una possibilità è che queste siano create da un’altra agenzia, e che la compagnia non abbia accesso agli elenchi in discussione. È bene, dunque, assicurarsi di poter aver accesso anche a queste per controllare che le informazioni siano aggiornate.

Google AdWords. Generalmente, si evince che AdWords sia impostato in modo corretto quando il cliente ha una disposizione dell’account condiviso con la precedente agenzia. In questo caso, si dovrà solo ottenere il numero di account e mandare un invito per unirsi all’account AdWords MCC. Se nel caso contrario, l’accesso non è stato permesso al cliente e l’agenzia non vuole condividere i dati, il trasferimento diventerà un problema.

Password. Se password sono ovviamente il dettaglio più importante: tra le prime preoccupazioni, c’è sicuramente l’ottenere ogni password di cui la precedente agenzia usufruiva: account dei social network, siti web o blog o qualsiasi altro tipo di piattaforma in cui abbiano potuto aver creato un profilo. Generalmente, la maggior parte delle agenzie elencano tutte le credenziali dei login in un documento separato.

Sito & informazioni sul passato del portale

Anche scoprire ciò che è stato fatto da parte di altre agenzie e ciò che è stato pianificato per il futuro è importante. E soprattutto è importante chiedere dettagli che possono sembrare irrilevanti ma non lo sono affatto: potrebbero aiutare a comprendere cosa non ha funzionato! Ad esempio: perché non chiedere quando è stato rammodernato il sito per l’ultima volta? Un buon design è uno dei segreti per il traffico in entrata. Anche scoprire di quali servizi si è fatto uso è essenziale, o su quali social media o piattaforme di recensioni si ha fatto più pressione.
Insomma, è essenziale, per la vita del sito, ottenere tutti i documenti e le informazioni possibili: da quelle più importanti (ottenere delle copie dei report, controllare se ci sono stati audit o se si sono ottenute penalità) a quelle meno vincolanti. Tutto ciò di cui si viene a conoscenza è utile per procedere ad uno sviluppo di un sito web in modo ottimale, chiaro e senza difficoltà.
Dunque, ottenere i permessi, gli accessi, la documentazione e scoprire ogni informazione utile in merito al cliente è la base da cui partire. Ma il pensiero reale su cui deve vertere tutta la procedura è: “fidarsi, ma verificando”.

5 plug-in di WordPress che aiutano un sito a ottenere più traffico in entrata

Parlando del proprio sito web, chiunque vorrebbe trarre vantaggio dalle tecnologie che aiutano a massimizzare i propri sforzi e che facciano ottenere al proprio portale sempre più traffico in entrata. Cosa fare per aumentare il flusso di traffico, oltre a creare continuamente contenuto?

Alcuni plug-in di WordPress possono aiutare a ottimizzare, promuovere e verificare il proprio sito per aumentare il tanto ambito traffico. In particolare, i cinque elencati qui sotto.

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1.  Sharebar

Sharebar è un plug-in di WordPress molto semplice da installare, che si sincronizza con i social media più importanti, così che la condivisione dei contenuti risulti più semplice. La Sharebar indirizza gli articoli o le pagine di un sito al social media di un utente, creando una connessione tra il sito e l’account dello stesso. In questo modo viene incrementata l’esposizione di un contenuto mediante la condivisione organica, che è un’ottima mossa non solo per il traffico ma anche per le classificazioni SEO.
Ovviamente si possono scegliere quali social media si vuol rendere disponibili sulla barra: Sharebar mostra quelle piattaforme proprio a lato del post.

2. WP to Twitter

Twitter è un ottimo social network per rendere i contenuti virali. WP to Twitter è simile a Sharebar, semplicemente crea un post automatico del contenuto sul proprio account di Twitter. Non ci sarà più bisogno di copiare link e cercare di incollarli in un tweet efficace, questo plug-in lo farà automaticamente ogni volta che si pubblicherà un nuovo contenuto.
Si possono creare in anticipo dei template personalizzabili e successivamente ci penserà il plug-in a ripeterlo per ogni nuovo post. WP to Twitter offre anche un widget nella barra a lato che consente al sito di mostrare tutti i tweet recenti; inoltre, accorcerà automaticamente gli URL dei post.

3. SumoMe

Sumome.com offre una quantità enorme di plugin sia gratis che a pagamento, che possono davvero aiutare un a crescere in modo esponenziale. Offre opzioni come HeatMap, che mostra dove è focalizzato geograficamente la maggior parte del traffico in entrata, offrendo delle visioni generali sui luoghi in cui le persone cliccano sul sito. Ci sono inoltre strumenti come Opt-in-bar, che fa comparire un pop up per le sottoscrizioni basandosi sui criteri che vengono programmati.
Tutti i servizi offerti sono ben sviluppati, incredibilmente semplici da utilizzare e oltre a lavorare bene su WordPress, funzionano in modo ottimale anche su altri tipi di piattaforme.

4. All in One SEO Pack

Aumentare la SEO aiuterà il proprio sito a classificarsi meglio nei risultati di ricerca, e avere un’alta classificazione significa che il sito verrà mostrato in più risultati della ricerca, il che aiuta molto la crescita del traffico. Più si è facilmente reperibili, più traffico continuerà ad arrivare.
All in One SEO Pack  è un grande plug-in che aggiunge automaticamente i campi e i tag di cui si ha bisogno su ogni pagina. Questo strumento ottimizza i titoli per Google e per altri motori di ricerca e genera automaticamente meta-tag per ogni post. Aiuta inoltre a setacciare il contenuto per evitare di duplicare i post, che potrebbe compromettere le classificazioni SEO.

5. Facebook Comments

I post che hanno molti commenti sono un fattore positivo sia per la community del proprio sito sia per la SEO. Utilizzando il plug-in Facebook Comments, si consente agli utenti di commentare via Facebook il post in modo molto semplice. I lettori non solo possono commentare sul sito loggandosi su Facebook, ma una volta collegati possono condividere facilmente i contenuti in un’esperienza senza interruzioni.

I plug-in sono degli ottimi strumenti per far crescere un sito web: è importante identificare i migliori e farne uso cercando di ampliare le proprie possibilità di espansione nel web. Questi cinque sono tra i migliori per uno sviluppo ottimale dei siti WordPress, provare per credere.

Perché avere un sito web responsive è così importante?

Si è tutti ossessionati dalla risposta istantanea di un sito web. In un mondo pieno di dispositivi che accedono ad Internet con il tocco di un bottone o di un dito, si è diventati tutti più dipendenti dalla connessione veloce e dai siti web reattivi. Se un sito web non carica in modo appropriato su uno smartphone o un tablet, se ne cerca immediatamente un altro che lo faccia.

Un sito web responsive ha una connotazione diversa rispetto a quella a cui si può pensare. Quando si pensa alla reattività, spesso si pensa solo al buon funzionamento. Ci sono molti siti che funzionano correttamente su smartphone e tablet, ma per qualche ragione non si adattano ad uno schermo ridotto. Il che può velocemente diventare fastidioso, quando un utente deve scrollare su e giù, a destra e a sinistra per leggere il contenuto completo del sito.

Una pagina web è considerata responsive, ovvero “reattiva”, quando si adatta automaticamente allo schermo, indipendentemente da quale dispositivo si stia utilizzando per visitarlo. Ciò significa che non ci si deve preoccupare per lo sviluppo dei siti che funzionino su diversi tipi di dispositivi, perché è sempre un plus!

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Il pensiero di Google

A volte è importante ricordarsi che Google detiene più del 65% dello share di mercato. Quindi, sebbene possa non piacere esser condotti dai capricci di una singola compagnia, il fatto è che sanno di cosa parlano quando si tratta di esperienza dell’utente. E se dicono di preferire un tipo di sito piuttosto che un altro, è necessario seguire i consigli. E hanno detto palesemente di preferire i siti web responsive.
Per essere un po’ più tecnici, Google descrive questo tipo di design “un setup in cui il server manda sempre lo stesso codice HTML a tutti i dispositivi e il CSS è utilizzato per alterare l’esecuzione della pagina sul dispositivo usando le query dei media”. In altre parole, Google non vuole dover indicare due siti quando può focalizzarsi su uno solo.

Google preferisce questo setup rispetto ad altri perché rende più semplice per i propri bots il controllo dei siti, l’indicizzazione e l’organizzazione di ciò che si trova online. Tutto questo perché il sito avrà un solo url e lo stesso codice HTML. Se si avrà la versione desktop e la versione mobile del proprio sito web, ci saranno diversi URL e HTML, il che significa più lavoro per i Googlebots.

Google e SEO

Un design responsive è importante anche per la SEO. Google ha recentemente stanziato tra i fattori principali di un sito l’esperienza dell’utente. Un singolo URL aiuta gli utenti a condividere il sito più facilmente, mediante i canali social media. Se non si utilizza un design responsive, un utente che utilizza dispositivi mobili potrebbe condividere un link che gli utenti che utilizzano il desktop potrebbero aprire, trovando una versione variata del sito, che crea disturbo all’utente stesso. Lo stesso accade, ovviamente, quando un utente che usufruisce del desktop condivide il link di un sito non responsive, che appare ottimale dal desktop ma non dai dispositivi mobili.

Le classifiche SEO possono migliorare il sito creando una versione per una migliore esperienza dell’utente, senza dover considerare i dispositivi utilizzati.

Conversione

A cosa serve portare gli utenti sul proprio sito, se questi non convertono la visita in un acquisto reale? Una cosa di cui ci si deve assicurare è, oltre alla reattività, il fatto che il sito sia costruito per guidare gli utenti alla conversione. Se un utente sta avendo problemi navigando nel sito, è meno probabile che acquisti qualcosa. Se la navigazione risulta difficoltosa, è quasi ovvio che non avvenga la conversione. Il design responsive può aiutare ad ottenere un tasso di conversione maggiore perché crea un ambiente più semplice di browsing, non importa cosa gli utenti utilizzino per navigare o dove si trovino.

Semplicità nella gestione

Si è parlato molto di offrire una buona esperienza dell’utente, ma che dire della gestione del sito? Molto importante è anche rendere le cose più semplici da gestire, per tenerle aggiornate e per assicurarsi di non uscire dai trend.
Se si hanno due URL differenti, per la versione mobile e per la versione desktop, si necessiteranno due campagne SEO diverse. Avendo un sito web dalle pagine design-responsive ci sarà meno lavoro per il team di sviluppo. Quindi, meno costi effettivi per la campagna.

Fare ciò che è meglio fare

Alla fine, ogni decisione che si fa deve avere un effetto positivo per il proprio business, per il team e per i clienti. Le ragioni sono tutte scritte qui sopra! L’utilizzo del mobile sta aumentando, le persone sono più felici quando utilizzano siti più rapidi e Google raccomanda i siti dal design responsive.

 

Un design responsive può fare davvero la differenza nella performance di un sito, e con un po’ di lavoro se ne possono trarre soltanto benefici.

7 modi in cui il marketing dei social media aiuta le imprese

Cos’è il social media marketing? Sembra una domanda elementare, ma serve per porre le basi ad alcune discussioni. Ci sono diversi modo per rendere buona una strategia di social media marketing , così come le sue intricate relazioni ad altre strategie di canali come il contenuto, la ricerca, l’e-mail e il mobile.
Ma torniamo alla definizione di marketing. Il marketing è l’azione o l’economia della ricerca, della pianificazione, esecuzione, promozione e vendita di prodotti o servizi. I social media sono dei mezzi di comunicazione che consentono agli utenti di creare contenuto, condividerlo o partecipare semplicemente al social-networking. I social media, come mezzo di comunicazione, è molto diverso dagli altri per alcune ragioni. Innanzitutto, l’attività è largamente pubblica e accessibile ai marketers per la ricerca. In secondo luogo, il media permette una comunicazione bidirezionale, sia diretta che indiretta

Cos’è il marketing dei social media

Una forte strategia di media marketing dovrebbe incorporare entrambe le caratteristiche dei social media così come utilizzare i metodi secondo cui i brand possono essere monitorati e promossi. Ciò significa che avere una strategia che coinvolge la pubblicazione di due tweet al giorno, non è una strategia pienamente comprensiva. Una strategia completa incorpora strumenti e metodologie per ricercare il proprio pubblico, per monitorare e reagire agli utenti, per preservare e accrescere la reputazione personale o del brand, per pubblicare contenuto che fornisca valore al social network, ma soprattutto incorpora una strategia di promozione che guidi i risultati della compagnia. Questa strategia può inoltre comprendere le inserzioni dei social media.

I risultati dell’impresa non devono essere per forza l’acquisto reale, ma possono costruire la fiducia, la conoscenza e l’autorità del brand. Infatti, i social media non sono spesso pensati per portare acquisti diretti, a meno che sia per mezzo di uno sconto o di una promozione. I social sono più utilizzati per avviare il passaparola, una fonte di discussione per le ricerche, e una fonte per connettere una compagnia a un pubblico, mediante proprio quest’ultimo.  Perché è bidirezionale, ed è una caratteristica unica rispetto ad altri canali di marketing

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7 modi in cui il marketing dei social media aiuta le imprese

  1. Esibire il brand– Il passaparola è un mezzo estremamente efficace perché è davvero importante. Le persone in un’industria specifica, per esempio, spesso si ritrovano sui canali dei social media e nei gruppi. Se una persona condivide il  brand, un prodotto o un servizio, può essere visto e condiviso da un pubblico altamente relazionato.
  2. Sviluppare una community fedele–  Se si ha un una strategia efficace per quanto riguarda il dar valore al proprio pubblico, anche mediante assistenza diretta, contenuto accurate, news, consigli e trucchetti, la community apprezzerà man mano tutto ciò e riverserà fiducia nel brand. La fiducia e l’autorità sono elementi importanti alla base di ogni acquisto .
  3. Migliorare il servizio clienti– Quando il cliente chiama per assistenza, è una conversazione 1:1. Ma quando un cliente raggiunge l’azienda su un social, il pubblico ha la possibilità di vedere qual è la reazione che si ha e come viene risposto ad una richiesta. Un buon servizio clienti può essere comunicato a chiunque, in qualunque parte del globo.. proprio come un pessimo servizio clienti.
  4. Incrementare l’esposizione digitale– Perché produrre contenuto senza una strategia di condivisione e di promozione? Sviluppare contenuto non significa che se si crea, le persone arriveranno. Non lo faranno. Quindi costruire un social network in cui la community diventa l’avvocato del brand, è incredibilmente potente.
  5. Avviare il traffico e la SEO– Sebbene i motori di ricerca continuino a escludere i link, i fan e i follower  come un fattore diretto nelle classifiche dei motori di ricerca, non c’è dubbio che da una forte strategia di social media marketing derivino i risultati dai motori di ricerca.
  6. Espandere le vendite e cercare nuovi target– È provato che il team di vendita che incorpora una strategia di social media vende di più rispetto a chi non l’ha. Il team di vendita ha a che fare sempre con i feedback negativi nel processo di vendita, poiché parlano ogni giorno con i clienti. Il dipartimento di marketing, invece, spesso non lo sa. Inserire i rappresentanti delle vendite nei social per costruire la presenza del brand ha un grande significato  in termini di espansione di target.
  7. Ridurre i costi del marketing– Sono tante le storie di compagnie che falliscono a causa di spese esorbitanti mirate a costruire una reputazione e una presenza online solida, è quindi importante considerare una strategia che richieda costi accessibili, mentre accresca la presenza online rendendola solida e credibile.

Fare tesoro di questi consigli potrebbe aiutare la propria imprese a volare alto, nel settore del marketing online!