All’inizio di maggio 2015, migliaia di webmaster hanno notato una significante instabilità delle classifiche – alcune crescenti, alcune decrescenti, alcune semplicemente delineavano che i concorrenti si destreggiavano in nuovi ordini (???). Come si può immaginare, questa alimentata speculazione rampante è da attribuire al nuovo aggiornamento di Google, sia che fosse un esperimento temporaneo, sia che fosse una specie di singhiozzo nell’elaborazione dati dei motori di ricerca.
Immediatamente, i search marketers ricerca hanno valutato la possibilità di un aggiornamento di Google/Panda. Dall’ultimo importante aggiornamento di Google (“Mobilegeddon”) di fine aprile, è sembrato improbabile che ciò fosse il risultato di qualche notevole aggiornamento di algoritmi. Inoltre, da quando Panda non ha visto alcun aggiornamento per un lungo periodo di tempo, molti hanno presunto che fosse decisamente tardivo. Google, comunque, ha scacciato ogni rumor annunciando che quell’instabilità temporanea non era in alcun modo legata a Panda.

Ci è voluto un po’ di tempo prima che Google confermasse ufficialmente il motivo dell’aggiornamento, ma finalmente l’ha fatto. Dopo qualche settimana ad essere chiamato “l’aggiornamento fantasma” (“Phantom Update”), grazie alla carenza di un riconoscimento ufficiale, Google ha riconosciuto che sì, ci sono stati alcuni cambiamenti fondamentali nel fulcro dell’algoritmo.

Nuova qualità di valutazione

Panda e Penguin, I due aggiornamenti più noti della storia di Google, furono pianificati per migliorare i risultati di ricerca, tenendo a mente una funzione: rimuovere lo spam che irritava e complicava le ricerche degli utenti. Questo nuovo aggiornamento senza nome, che molti chiamano “Quality Update” – l’aggiornamento della qualità – ha un altro approccio. Anziché focalizzarsi sul penalizzare o eliminare lo spam, ha soltanto introdotto una manciata di indicatori di qualità della valutazione che aiuta Google a capire quanto “buono” o imperioso sia un sito. Essenzialmente, ci sono nuovi fattori che Google utilizza per determinare quanto sia meritevole un sito da essere classificato.

 Di quali fattori si tratta?

google lens

Google è notoriamente riservato quando si parla di dettagli o di algoritmi, infatti sta anche tenendo duro contro le pressioni di multipli governi Europei. Sicuramente non spiegherà i meccanismi interni del proprio sistema solo perché lo si chiede con gentilezza. La maggior parte dei fattori che si conoscono ancora prima dell’avvenuto aggiornamento, sono noti soltanto grazie a dozzine di tecnici che, nel corso dei mesi, hanno effettuato esperimenti specifici per tentativi.

Ora, non si è ancora sicuri del fatto che Google abbia aggiunto effettivamente nuovi fattori di classifica; potrebbe aver semplicemente riequilibrato i fattori che già esistevano, rendendone alcuni più importanti e altri meno, o effettuando piccole modifiche ai processi che l’algoritmo utilizza per calcolare quei fattori.

Per determinare quali fattori sono stati coinvolti dall’aggiornamento, la cosa migliore da fare è dare uno sguardo ai tipi di siti che sono stati a loro volta coinvolti. Ma questo elemento è, in un certo senso, inconsistente, poiché molti siti di genere diverso hanno guadagnato e  perso terreno, non dando così alcuna spiegazione su ciò che è cambiato nell’algoritmo o semplicemente facendo capire su che basi Google abbia scelto.

Come modificare la propria strategia

Se fino ad ora non si è stati attaccato da un improvviso cambiamento delle classifiche, le probabilità che questo aggiornamento non coinvolga sono alte. Da quello che si può dire, questo aggiornamento è stato creato per essere una realizzazione una tantum, che abbia effetto immediato senza le multiple ripetizioni e il continuo aggiornamento di dati, tipico dei più importanti aggiornamenti di Google.

Di conseguenza, non è necessaria alcuna precauzione aggiuntiva, se non si è vista dell’instabilità sul proprio sito.

Se si è stati colpiti con un calo in graduatoria, c’è soltanto una ragione per il quale ciò sia potuto avvenire e, sfortunatamente, è abbastanza generale: i nuovi criteri di classificazione avrebbero potuto trovare il sito meno imperioso di quanto non lo abbiano trovato in precedenza. Essenzialmente, Google sente che si ha bisogno di alzare la qualità dei contenuti on-site e della struttura del sito per vedere le stesse classificazioni che si avevano in precedenza. Per quanto riguarda i piccoli aggiustamenti della qualità, non si può fare alcuna considerazione in quanto Google non ha comunicato nessuna informazione specifica riguardo al criterio di giudizio. Ciononostante, è consigliabile verificare il contenuto corrente e on-site secondo le vecchie dritte di Google, per realizzare siti di alta qualità.

Queste linee guida sono rimaste più o meno d’aiuto dal 2011, ma rileggerle aiuta sempre: a volte, la propria strategia può distogliersi dalle intenzioni principali.

 Cosa aspettarsi da Google nel futuro?

Google non ha fatto nessun annuncio ufficiale che l’aggiornamento stesse per arrivare, ha rivelato pochi dettagli sulla natura dell’aggiornamento e si è anche rifiutato di riconoscere che il cambiamento fosse avvenuto finché non è stato pressato da alcuni search marketers. Inoltre, Google non ha rilasciato alcun aggiornamento dal nome importante sin dall’Hummingbird Update del 2013, tralasciando gli aggiornamenti nominati non ufficialmente (Per esempio “Mobilegeddon”).

Nel futuro, questo schema probabilmente continuerà. Google sembra felice con la natura propria del suo algoritmo, quindi ogni cambiamento futuro verrà senza essere annunciato, senza avere un nome, con piccoli aggiornamenti imprecisati che scuoteranno le classificazioni solo lievemente, ma senza preavviso. Meglio tenerli sott’occhio, ma senza perderci il sonno. Finché si seguono i consigli migliori, si sarà ricompensati.