Scrivendo un post sul proprio blog si vuole fare in modo che esso porti traffico, che le persone lo leggano ora ma che riescano anche a trovarlo nel futuro. E sarebbe anche bello che qualche nuovo visitatore riuscisse a leggere anche i post vecchi. Lo scopo è quindi quello di far convertire i lettori in utenti abitudinari del blog.  Perché i vecchi post sono quasi sempre nascosti in una specie di archivio segreto?
Il contenuto viene generalmente creato con molto sforzo ed interesse e non ha motivo di essere gettato via dopo una lettura sola da parte del pubblico. Deve restare vivo nel sito ed essere comunque disponibile alla lettura dei nuovi visitatori, o dei veterani che hanno voglia di dargli una rilettura. Allo stesso tempo, deve aiutare il blog ad attirare traffico e a classificarsi bene in Google.
Ecco, quindi, perché le categorie sono una parte essenziale del blog, sia per quanto riguarda l’utilità che la SEO.

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Mancanza di categorie

La maggior parte dei siti sembrano essere creare contenuto che poi verrà messo da parte di lì a breve, rendendo così difficile la reperibilità per i nuovi visitatori. I post sembrano esser scritti per essere letti una volta sola. Nessuna categoria, nessun tag, nessun link tra un post e l’altro. L’unica possibilità per il nuovo utente che vuole navigare nel dominio per un po’ è scrollare negli archivi.
Molti blog sembrano dimenticarsi di questi particolari che però fanno la differenza in un sito, sia in termini di fruibilità che di organizzazione del sito stesso.

Certamente ogni blog deve creare contenuto su basi ben specifiche stando alle tematiche, ed è ovvio. Ciò non significa però che il contenuto più datato debba essere lasciato da parte.

Fruibilità

È importante assicurarsi che le persone riescano a navigare comodamente nel blog, per questo motive servono delle categorie chiare e semplici da identificare, basate sugli argomenti del blog. In questo modo, il nuovo pubblico afferrerà subito gli argomenti del blog e sarà in grado di trovare un post specifico in una categoria ben definita in modo semplice e veloce. Dall’altra parte, il pubblico più affezionato sarà invece in grado di rileggere i vecchi contenuti senza dover cercare nel blog per un tempo indefinito.
Idealmente dovrebbero apparire in cima alla pagina, sotto il titolo, un po’ come funziona per le testate giornalistiche online. In questo modo è più facile che saltino all’occhio degli utenti, che sanno esattamente dove cliccare senza cercare inutilmente nel sito.

Perché giova alla SEO

Aggiungere le categorie e strutturare il blog porta anche benefici alla SEO: quando si pubblicano articolì è possibile che si trattino argomenti simili in post differenti, forse si sta addirittura ottimizzando inconsciamente in base alle parole chiave. Questo significa che si sta concorrendo  con il proprio contenuto per le classificazioni in Google. Ed è ovviamente negativo. Se si creano delle pagine e si linkano i propri contenuti tra di loro, in base alla categoria, la pagina della categoria migliorerà di posizione in Google.

Far durare i contenuti

Se si scrive ottimo contenuto, quantomeno che ci assicuri che duri nel tempo aggiungendo le categorie. Per gli argomenti minori, l’ideale è inserire comunque dei tag così che siano comunque rintracciabili, oppure linkare un post ad un altro inerente allo stesso argomento.
In questo modo, tutto ciò che è sul blog sarà più facile da reperire. Ma soprattutto, questi dettagli faranno crescere il sito tra i risultati di ricerca.