Dal momento in cui sono entrati in gioco i motori di ricerca, gli SEO Specialist hanno cercato il modo di cambiare risultati delle ricerche. Per gli ottimizzatori dei motori di ricerca che sono presenti nel campo da molto tempo, può essere difficile abbandonare le vecchie tecniche in favore di quelle nuove. Anche i marketers sanno che abusare delle tattiche può essere dannoso.
Tra le varie tecniche SEO, vecchie e nuove, alcune dovrebbero essere dimenticate poiché potrebbero danneggiare il sito.
Eccone 5.

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1. Troppe parole chiave

C’era un tempo in cui riempire il proprio sito di parole chiave dava i suoi frutti: Google sembrava recepire che quella pagina era una pagina importante per le parole cercate, e come d’incanto il sito collezionava visite.
Ma oggi non è più così: riempire eccessivamente il sito di parole chiave non è visto di buon occhio, è semplicemente un modo semplice per farsi penalizzare da Google. Dati gli algoritmi aggiornati, l’abilità di comprendere quali contenuti effettivamente migliorano l’esperienza dell’utente è cresciuta. Una lista di frasi-sinonimi non rende all’utente, ed è decifrata come una presa in giro per il sistema.

2. Integrare troppi collegamenti entranti

Tempo fa l’integrazione dei link era una delle cose principali a cui gli SEO Specialist  si affidavano per ottenere riscontri. “Se il tuo sito linka il mio sito, poi linko il tuo sull’altro mio sito”, e così si creavano collegamenti triangolari. E funzionavano.
Controversie a parte, i collegamenti entranti sono indicatori proficui della rilevanza e del valore reale di un sito. In ogni caso, i moderni SEO Specialist sono estremamente cauti quando si parla di creare collegamenti. Un buon link entrante deve arrivare da un sito con una buona reputazione e inerente all’argomento, ed essere usato come anchor text.
Ottimizzare esageratamente i backlink è una tecnica datata e rischiosa.

3. Scrivere ai robot

Il contenuto è re, è stato detto in tutti i modi. È una regola della SEO che va oltre il tempo, e ora è vero più che mai. Ma tempo fa la qualità che rendeva il contenuto buono e SEO-friendly era diverso rispetto ad oggi. Il contenuto era riempito di parole chiave e quasi risultava illeggibile, poiché si scriveva per i robot che non badavano alla grammatica, più che per le persone. Da allora i Google-bot sono diventati molto più intelligente. Riescono a identificare un testo senza senso e un testo scritto correttamente.
In fondo, lo scopo di Google è quello di rendere migliore il contenuto per gli utenti: il contenuto deve quindi risultare leggibile.

4. Submission alle directory e ai motori di ricerca

Una volta, inoltrare il sito ai motori di ricerca e alle varie directory online, in massa, era un ottimo modo per essere riconosciuto e per far crescere il traffico. Oggi, questa operazione è considerata puro spam. E lo spam, si sa, non è visto di buon occhio.
È differente, invece, creare una lista di citazioni su siti come Yelp, PagineGialle e altri siti utili, specialmente per rendersi noti a livello locale. Ma inoltrare il sito a centinaia di directory irrilevanti e con scarsa reputazione è solo un modo rapido per creare link danneggianti.

5. La SEO intesa come un servizio indipendente    

Nei tempi passati la search engine optimization era qualcosa che avveniva indipendentemente da altri fattori. Una buona SEO utilizzerebbe diverse tecniche per ottimizzare un sito web, anche svolgendo piccole modifiche per un sito e linkando il proprio sito ad altri per completare il lavoro.
Oggi l’intero panorama è cambiato e i professionisti sono costretti a uscire da quella routine per migliorare. Le SEO deve essere vista come parte integrante di un altro largo settore: il content marketing.
Oggi non basta scrivere, comunicare tramite le piattaforme social o citare: il segreto è incorporare la SEO in una strategia più ampia del content marketing.
Per evitare di danneggiare un sito o una campagna SEO, questi sono i consigli base da seguire assolutamente.
A vostro rischio e pericolo!