Quando si parla di SEO non c’è mai nulla di certo, un po’ come quando si parla di qualsiasi campagna di marketing. Le posizioni nei risultati di ricerca non sono più così stabili e possono cambiare molto rapidamente grazie ai link inbound, a nuovi contenuti o a dei concorrenti che competono con altri strumenti per conto proprio. Ma soprattutto Google cambia molto spesso l’algoritmo per cercare di dare migliori risultati agli utenti, rimescolando i posizionamenti. E  quando si commette un errore, di solito gli effetti sono a lungo a termine.

Comunque, in un mondo così instabile come quello del web marketing e più precisamente di quello riguardante la SEO, ci sono diverse tecniche SEO che andrebbero evitate per evitare il collasso del proprio sito web: sono tecniche ampliamente sconsigliate e ritenute danneggianti, tant’è che, se le si utilizza, si può incorrere in penalità e nella riduzione drastica della visibilità online nei risultati di ricerca. Ecco le quattro principali.

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  1. Inserire troppe parole chiave. Le parole chiave sono ancora molto utili per accaparrarsi il traffico online, ma occorre separare il concetto di inserire qualche parola chiave che corrisponda effettivamente al contenuto scritto e riempire di parole chiave il contenuto soltanto per aggiudicarsi delle visite. Il secondo metodo non è più così efficace come si pensa, dal momento che l’algoritmo di Google utilizza la ricerca semantica anziché i metodi d’identificazione basati sulle parole chiave.
    Proprio per questo motivo, a causa appunto dell’algoritmo di Google Panda, riempire troppo i contenuti di parole chiave non è una buona mossa; al contrario, si può rivelare una tattica dannosa per il proprio portale.
  1. Pubblicare contenuto di scarsa qualità. Il riempimento di parole chiave non è l’unico motivo per cui si può essere penalizzati. Uno di questi è senz’altro il troppo contenuto di scarsa qualità: infatti, postare materiale non particolarmente rilevante può danneggiare la credibilità del sito a lungo termine sia per i motori di ricerca che per i visitatori che accedono al sito web. Per “contenuto di scarsa qualità” si intendono articoli eccessivamente corti, scritti in modo inaccurato, troppo generico e vago, che non dà alcuna informazione che sia d’aiuto per gli utenti. D’altronde, Google si sforza di propinare materiale di un certo livello ai propri utenti, soprattutto che non contengano errori. Ecco qualche consiglio per migliorare i propri contenuti.
  1. Agire in modo sospetto.Varietà è la parola chiave anche per quanto riguarda l’ambito della SEO. Qualche esempio? Prendiamo in considerazione i link inbound che conducono al proprio sito web: chiaramente, questi link devono provenire da fonti diverse, da diversi tipi di contenuto e devono mirare a pagine distinte. Perché? Perché altrimenti sarà palese, per gli algoritmi di Google, che si sta cercando di manipolare la propria posizione nei risultati di ricerca. Ma la varietà non è importante soltanto per quanto riguarda i link inbound, ma dev’essere un processo che coinvolge diversi ambiti: variare i link e i contenuti sarà senz’altro una mossa che verrà premiata poiché renderà sempre più credibile il proprio portale ai motori di ricerca.
  1. Migrare irresponsabilmente. Rivedere il design del proprio sito o addirittura migrare può essere emozionante, ma non si possono trascurare i requisiti per completare una migrazione in sicurezza. Innanzitutto va aggiornata la mappa del sito e inserire i reindirizzamenti 301 per le pagine vecchie; successivamente vanno rivisti i meta-dati, tra gli step necessari. Trascurare questi passaggi estremamente delicati potrebbe voler dire sabotare il valore dei link inbound attualmente esistenti, interferendo con l’indicizzazione del sito per Google o addirittura diminuire l’autorità generale del sito.

Se si è preoccupati per le conseguenze negative a lungo termine relative al posizionamento del sito web, occorre ricordarsi di questi errori facilmente commettibili nella SEO. Innanzitutto sono quasi tutti errori che si possono evitare, proprio perché li si commette consciamente (tranne la migrazione del sito, probabilmente). La buona notizia, però, è che sono errori che, nonostante si trascinino delle conseguenze a lungo termine, sono comunque sanabili. Risanare vuol dire, comunque, perdere tempo per sistemare qualcosa che con un minimo di accorgimento non si sarebbe danneggiato.
Ora sapete cosa evitare!

Seo Specialist e Partner di SEOceros.