L’arte di scrivere… per l’ecommerce. Qualche consiglio di SEO Copywriting

Si sente molto spesso dire che Contenti s the King e che il futuro del web è nel contenuto: accattivante, creativo, persuasivo o informativo, quello che ci spinge a comprare è proprio il testo accanto all’immagine di un prodotto. Eppure scrivere per il web, e per gli ecommerce, è un’arte da imparare. Ecco dunque alcuni brevi consigli di SEO Copywriting.

Innanzitutto bisogna pensare a quel delicato rapporto che intercorre tra indicizzazione, posizionamento sui motori di ricerca e necessità di scrivere per chi legge. Abilità di chi si occupa di SEO Copywriting è dunque quella di informare il lettore con testi naturali ma che allo stesso tempo piacciano ai motori di ricerca, Google in primis, e vi permettano di essere trovati con facilità.

Per raggiungere questo obiettivo è innanzitutto fondamentale calarsi nei panni del lettore  chiedendosi quando ne sappia il cliente sul nostro prodotto o servizio prima di accedere alla pagina e creando per lui tutta una serie di contenuti interni a sito che facciano chiarezza e informino il lettore, aumentando allo stesso tempo la nostra credibilità. L’obiettivo è far sì che l’utente non interroghi Google, abbandonando il nostro sito, per cercare informazioni su qualcosa che a noi da tecnici magari sembra banale ma non lo è.

Compito di chi si occupa di SEO Copywriting è rimuovere gli ostacoli alla comprensione e facilitare la fruizione del testo in modo da renderlo comprensibile, chiaro e fruibile dai diversi dispositivi oggi a disposizione (tablet, smartphone e PC).

L’obiettivo è infatti che la persona legga la descrizione del prodotto, magari visiti il blog per saperne di più su ciò che sta per acquistare, e ritorni poi a completare l’azione sul nostro sito senza rivolgersi a Google o ai competitor per reperire i concetti mancanti.  Nella fase di creazione della struttura e dei contenuti delle schede prodotto bisogna prevedere tutte le esigenze del lettore e stupirlo con qualcosa in più. Compito non da poco!

Scrivere per l’ecommerce significa dunque creare testi che siano usabili, utili e creativi allo stesso tempo. Testi che generino nel lettore un forte desiderio di acquistare un determinato prodotto o servizio. Ricordandovi che essere creativi non significa perdere in chiarezza e immediatezza del messaggio, perché la prima regola di un buon contenuto è essere semplice e alla portata di tutti.

Quanto è importante la struttura dei testi nel copywriting?

I testi che vengono scritti per essere inseriti nelle pagine web dovrebbero avere una struttura ben definita, poiché è un fattore molto importante per la SEO: se il contenuto è impostato in modo chiaro, le possibilità di raggiungere posizioni alte nelle ricerche di Google saranno maggiori. In questo post cercheremo di spiegare quali sono i motivi per cui è così importante avere un testo ben organizzato.

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Come leggono i post gli utenti?

Prima di decidere se leggere o meno un post, le persone tendono a “scannerizzare” il testo. Vogliono sapere di cosa parla ancor prima di iniziare a leggerlo per intero.
Molte persone danno un’occhiata veloce a determinate parti di testo, che individuano e leggono quando scannerizzano un testo. Sia i titoli principali che i titoli dei paragrafi sono molto importanti, proprio come il primissimo paragrafo di un testo, ma anche come la prima frase di ogni paragrafo – perché è quella che attira l’attenzione dell’utente.

Come “scannerizza” un testo Google?

Così come le persone scannerizzano i testi in un certo modo, così lo fa anche Google. Ecco a voi tre esempi di come Google tiene conto della struttura dei testi per i posizionamenti nei motori di ricerca:

  1. Google ha descritto, in alcuni dei suoi brevetti, segnali di posizionamento come la vicinanza semantica. Questo fattore si riferisce alla vicinanza delle parole simili in un testo mentre si tiene a mente la formattazione di un testo. Perché si capisca la prossimità semantica delle parole, la struttura del testo deve essere chiara.
  2. In un altro brevetto, chiamato “modello del reasonable surfer”, Google parla esplicitamente dei titoli: il titolo ideale deve contenere un certo tipo di parole chiave, che sono anche le parole più importanti per capire l’argomento trattato nel post.
  3. Con l’aggiornamento Google Hummingbird, Google è migliorato molto nel riconoscere i sinonimi.

Ci sono altri brevetti che accennano allo strutturare bene un testo per capirlo meglio. Google, nel frattempo, è migliorato molto anche nell’analizzare i contenuti: meglio si scrive, più facile diventa per Google capire ciò di cui tratta il testo e di conseguenza classificarlo.

Cercare di strutturare bene gli articoli ha un effetto positivo anche per un altro motivo, oltre a quello dei posizionamenti: i testi con una struttura ben definita hanno un tasso di rimbalzo inferiore e maggiori chances di ricevere l’attenzione dei social media. E questa situazione, di per sé, porta a un miglior posizionamento.

Come migliorare la struttura dei testi

Se si vuole migliorare la struttura del testo bisogna far attenzione a tre elementi fondamentali: il primo paragrafo del testo, i titoli e la prima frase di ogni paragrafo. Analizziamoli nel dettaglio.

Il primo paragrafo

Il concetto fondamentale del post deve essere riassunto nel primo paragrafo del testo. Nei testi scritti solitamente lo scrittore inizia il suo testo con un’introduzione. Nel web questo non funziona, gli utenti non hanno tempo di leggere qualcosa di superfluo che dilunga il discorso. Siccome l’attenzione degli utenti resiste pochi secondi, è importante che già nel primo paragrafo emerga il messaggio principale del contenuto.
In questo modo si renderà più semplice capire di cosa tratta il vostro testo, ma soprattutto fate capire a Google qual è il messaggio del vostro scritto.
Infine, non dimenticatevi di inserire delle parole chiave nel primo paragrafo!

I titoli

I titoli devono essere attraenti e devono chiaramente riassumere il contenuto del paragrafo a cui appartengono. Sono fondamentali: permettono ai lettori di capire con un’occhiata cosa andranno a leggere, “scannerizzando” velocemente il testo e decidendo se ne vale o meno la pena, o decidendo quale parte leggere.  Uno dei consigli più preziosi è quello di mettere un titolo ad ogni lungo paragrafo (o ad un gruppo d paragrafi che hanno più o meno lo stesso tema) in modo da far capire – anche in questo caso – soprattutto a Google di cosa tratta il seguito.

Frasi importanti

È importante assicurarsi che la prima frase di un paragrafo sia la più importante, che sia il nocciolo del discorso di quella parte di testo. Dopotutto le persone tendono a leggere la prima frase di ogni nuovo paragrafo durante la “scannerizzazione”. Il resto del discorso ha la funzione di argomentare la prima dichiarazione.
In questo modo è più semplice che Google dia più attenzione a quelle frasi per determinare l’argomento del testo. Inoltre, l’ideale è inserire delle parole chiave proprio in queste frasi, quando possibile.

Conclusione

La struttura di un testo è quindi importante sia per attirare i lettori nel proprio blog, ma anche per questioni di SEO. Cercare di produrre un contenuto ben scritto e coeso non è semplice, ma questi consigli vi aiuteranno a dare il giusto imprinting al vostro testo!

Ottimizzare gli argomenti o ottimizzare le parole chiave?

Ogni impresa dovrebbe avere un grande obiettivo, tra i tanti: avere autorità nel proprio campo.
Si potrebbe pensare che l’obiettivo numero uno sia guadagnare nuovi clienti o far più vendite: ovviamente, questo è ciò a cui aspira ogni azienda. Ma le aziende che inseguono le vendite sono spesso superate da quelle che cercano attivamente di essere dominanti nel proprio campo. E questo è perché le vendite e i clienti sono un po’ come l’amore: quando si cercano, non si trovano!

Molte aziende riescono ad aver successo per un po’ di tempo essendo competitivi sui prezzi, ma prima o poi le persone realizzano che avranno ciò per cui pagano. Una volta che questo accade, i clienti si separano e l’azienda inizia il suo declino.
Il costo di mantenersi un cliente è molto minore rispetto al trovarne di nuovi. Ciò significa che ottenere nuovi clienti attraendoli soltanto con prezzi molto competitivi ucciderà i profitti, se non si riuscirà a mantenerli. E si sarà in grado di farlo dimostrando, di giorno in giorno, di essere davvero dei padroni del settore.

E tutto comincia con i contenuti. Quando si parla di aziende, i ricercatori web generalmente cercano due cose: le recensioni dei clienti e il contenuto promosso dall’azienda che dimostra che l’impresa stessa è davvero professionale e competente (dimostrando quanto bene si conosce il proprio campo).

Per quello che si sa, gli algoritmi odierni dei motori di ricerca sono molto focalizzati sui contenuti e si ha sempre cercato di ottimizzare i contenuti con le parole chiave. Ora, però, le parole chiave sembrano valer molto meno rispetto alla competenza vera su una tematica.
Ma come costruire questa fantomatica “competenza” all’interno del proprio sito?
Rispondere “con i contenuti” è una mezza verità. Certamente i contenuti sono essenziali, ma non tutte le tipologie. I tempi in cui i siti fornivano contenuti “sottili” e di poco valore ma “carichi” sono finiti, così come i giorni in cui si ottimizzava ogni pagina con delle parole chiave sperando che indicizzassero bene.
Ora i motori di ricerca cercano contenuto di una certa rilevanza e soprattutto competenza, che sia più mirato all’ottimizzazione del topic stesso rispetto all’ottimizzazione delle parole chiave.

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La ricerca delle parole chiave è ancora in voga

Con questa premessa, non si sta dicendo però che la ricerca delle parole chiave sia “morta”, come si potrebbe pensare e come molti teorizzano. Infatti la ricerca delle parole chiave è ora più importante che mai, se si parla di contenuto ottimizzato per competenza.

Ma ciò su cui occorre focalizzare gli sforzi non è sul trovare parole chiave solo perché possano essere gettate nel contenuto del sito. In realtà bisognerebbe focalizzarsi sull’organizzare le parole chiave all’interno di gruppi di argomenti rilevanti e considerarle nell’intento di chi ricerca. Da questo si può partire per creare contenuto importante e di qualità.

L’intento dell’utente determina la focalizzazione del contenuto

Una delle cose che si possono capire ordinando tutte le parole chiave è che ogni parola chiave ha un diverso intento. Alcuni utenti cercano informazioni, alcuni invece cercano prodotti specifici e alcuni cercano solo per curiosità e per confrontare. E, sorprendentemente, alcune parole chiave sono per prodotti completamente differenti.

Facendo un esempio, la frase “smalti per unghie” sicuramente verrà digitata da chi è interessato effettivamente agli smalti per unghie, e fin qui non c’è nulla di strano. Però alcune persone digiteranno quella stessa frase per vedere nuovi design, glitter, per leggere consigli, perché interessati a dei kit etc. La prima cosa è non creare una pagina focalizzata su ognuna di queste parole chiave perché è troppo generico. Ciò che bisogna fare è trattare contenuto accreditato per attirare sia chi è interessato effettivamente agli smalti per unghie, sia a chi è interessato a nuovi design e così via.

Ottimizzare gli argomenti VS ottimizzare le parole chiave

Finora si è parlato delle strategie per ottimizzare le parole chiave e probabilmente nel passato si ha ottimizzato soltanto una parola per pagina, oppure si stava già pensando di raggruppare le parole chiave. Quando subentra l’ottimizzazione dei contenuti?
Il discorso subentra quando si parla di ottimizzare ogni pagina ponendo i gruppi di parole chiave nei contenuti. Per ogni argomento vanno ottimizzate tutte le pagine, così che si dia l’impressione di essere una fonte accreditata per quel topic.

Sì, sicuramente non è un lavoro che richiede poco tempo, ma è meglio avere un argomento ben ottimizzato piuttosto che trattare di molte tematiche non avendo nessuna autorità. Ottimizzando l’intero argomento si dà ai motori di ricerca ciò che desiderano: non solo si indicizza per centinaia di parole chiave, ma si domina per quell’argomento. Una volta ottimizzato un argomento, si è pronti per passare al successivo.

Ciò che si intende per ottimizzazione degli argomenti non è avere una singola pagina o post che elenchi tutto ciò che c’è da sapere su un argomento; piuttosto, che si abbia un numero di post che trattino degli argomenti in modo approfondito e che aiuti gli utenti a finire sulla pagina che meglio rappresentano ciò che vogliono cercare.

Anziché ottimizzare il sito basandosi sulle parole chiave e sperare di indicizzare qui e lì, creare un’autorità del sito avrà sicuramente dei risultati più duraturi. Ogni pagina o post targettizzerà un numero correlato di parole chiave, inserite in un argomento leggermente più generale. Questo infatti darà la possibilità di dominare su un argomento grazie alle molte pagine collegate, tutte focalizzate su un intento specifico del visitatore.

Costruire la propria credibilità online come leader nel content marketing

Non è semplice costruire la propria credibilità online, anche se sembra un processo piuttosto immediato e scontato: in realtà è come sovrapporre i mattoncini per costruire un grande edificio. Sicuramente non è un processo veloce e richiederà molti sforzi, ma il risultato sarà grande.
Internet è un posto magico, in cui chiunque ha la fortuna e l’occasione di poter diventare ciò che sogna. Per quanto riguarda il content marketing, il settore è pieno di articoli che trattano di come sia semplice diventare leader all’interno della propria azienda e sono altrettanti i post, i podcast e i webinar che vengono garantiti come la chiave perfetta per diventare dei professionisti del settore, guadagnandosi la fiducia immediata dei consumatori.

La realtà, però, è piuttosto differente. Essendo il content marketing un settore che ha avuto un boom di recente, sono innumerevoli i copywriter che cercano di scrivere cosa è giusto e cosa è sbagliato per ottenere credibilità come professionisti del settore. Ma quanti sono davvero utili? Quanti verranno effettivamente letti (o ascoltati – nel caso dei podcast, o frequentati – nel caso dei webinar)?
Qual è la disconnessione?
La risposta a questa domanda è semplice e complessa allo stesso tempo: evidentemente, si sta sbagliando qualcosa nella psicologia che conduce alla leadership vera e propria.

Ecco cinque caratteristiche che ogni leader dovrebbe avere a prescindere di tutte le peculiarità definite negli innumerevoli post del web.
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  1. La sicurezza di se stessi

Prima di tutto, è importante capire come il proprio pubblico giunge al punto in cui vi trovano abbastanza credibili per pensare a voi come leader. Sicuramente, gli articoli pubblicati regolarmente in piattaforme credibili o le posizioni in alcune aziende piuttosto rinomate sono grandi strumenti, ma non tutte le aziende (o marketer) possono vantarsene.

Appena si presenta l’occasione, non bisogna tirarsi indietro. Uno studio del 2012 ha scoperto che il solo essere sicuri di sé stessi aumenta la credibilità tra il proprio pubblico. In altre parole, credere fermamente di essere un esperto in materia (e farlo trasparire dai contenuti pubblicati) può fare una grande differenza nel diventare un leader digitale.

  1. Saper coinvolgere il pubblico

Secondo l’Effetto Franklin, i lettori avranno un’idea più credibile dell’autore se questo pone domande direttamente a loro o a se stesso. Questo perché porre domande ci farà apprezzare di più, infatti fare domande aumenta la percezione della credibilità in modo diretto. Sollecitare la curiosità del lettore è la chiave fondamentale per farsi leggere, e quindi aver successo nel mondo del copywriting. Coinvolgere il pubblico aiuta quindi a costruire la credibilità necessaria per diventare un leader a tutti gli effetti.

  1. Avere una buona reputazione online

Un’altra verità insindacabile è che una persona avrà una buona impressione di qualcosa o qualcuno se non sarà l’unica ad averla. Per questo motivo, avere una buona reputazione online è molto importante per fondare il comune pensiero che la propria azienda è credibile, così come il titolare o il responsabile di questa. Infatti, il 79% dei consumatori si affidano alle recensioni per avere un’impressione definitiva su un servizio o un prodotto, prendendo queste revisioni quasi come raccomandazioni personali. Le persone si appoggiano al pensiero della collettività per basare un’opinione, per rinforzare il proprio pensiero e distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Ovviamente, avere una buona reputazione online nella leadership è più difficile da ottenere rispetto ad altri risultati nel marketing; non basta includere un testimonial che narri del proprio blog, esattamente sul proprio blog.  Ma c’è un modo di ottenere più o meno lo stesso risultato: scrivere ed esortare esperti del proprio settore a partecipare sul proprio blog. Circondarsi di esperti del proprio settore significa che la competenza viene trasmessa, poiché il pubblico avrà l’impressione che si sia allo stesso livello di quegli esperti.

  1. Essere sempre onesti

Certamente bisognerà essere sempre onesti (ed esser percepiti come tali) in tutto ciò che si fa nel mondo digitale.  Spesso capita che il pubblico viva un’esperienza di dissonanza cognitiva, che accade quando qualcosa che incontrano contraddice le conoscenze o le esperienze precedenti. Quando questo accade, il pubblico tende a fidarsi meno, confidando più nella loro esperienza diretta piuttosto alle idee contraddittorie proposte, facendo diminuire la propria credibilità.

  1. Non temere il dibattito

Come si potrà immaginare, essere onesti non sempre significa aggregarsi al giudizio comune. Finché le proprie idee verranno supportate con evidenze ed esempi, non è necessario aver paura di sfidare le regole e stabilire modi alternativi di pensare.

La trappola più pericolosa in cui i content marketers possono cadere è entrare nella banalità e nella noia. Se non si ha nulla di nuovo da dire, le probabilità che il pubblico non vi crederà leader così proiettati nel futuro sarà grande. Essendo un po’ controverso, d’altro canto, può far pensare ai propri seguaci che si è coraggiosi e non si teme di sperimentare nuove scuole di pensiero, mettendosi in prima fila tra i migliori content marketers del settore.

Creare la credibilità per un leader è un processo complesso, ed è ancora più complesso che scrivere un paio di post su un argomento riguardante il proprio settore. Capire la psicologia dietro l’importanza e la pratica di diventare un leader aiuta a creare una strategia che abbia successo per molto tempo.

6 idee per potenziare una campagna pubblicitaria

Le pubblicità a comparsa spesso danno pessime percentuali di click e tassi di conversione anche peggiori. Cosa prendere in considerazione per le loro performance deludenti? È una questione di marketing inbound e outbound: a differenza dei risultati di ricerca, le pubblicità a comparsa non sono indirizzate agli utenti che stanno cercando qualcosa in modo attivo. Vengono fissate delle immagini pubblicitarie sulle bacheche dei social network o sui siti a scopo informativo sperando che queste distraggano gli utenti dalle loro attività e li convincano a cliccare sul sito web della pubblicità. Dato che cercare di disturbare le attività dell’utente non è abbastanza competitivo, gli specialisti si dilettano anche nel competere con altre immagini di pubblicità, rendendo il tutto più caotico.

Ciò che è sicuro è che si possono creare diversi design per le pubblicità, affinché emergano e catturino i visitatori. Ecco 6 tecniche efficaci e creative per aumentare la visibilità e attrarre le conversioni.

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1: Considerare la piattaforma su cui si pubblica

Una delle cose più importanti è considerare la piattaforma su cui verrà mostrata la pubblicità, prima di iniziare a creare il design. Quando si parla di inserzioni sui social non si compete soltanto con gli altri contenuti a pagamento, ma con l’intero feed dell’utente.

Le pubblicità dovrebbero mescolarsi con i contenuti ma, allo stesso tempo, emergere sulle pagine. Anche se sembra una frase contradittoria, in realtà significa soltanto che il contenuto deve essere contestualmente rilevante (ovvero non deve apparire come una pubblicità) ma deve comunque riuscire a catturare l’attenzione dei lettori, con un design accattivante e colori contrastanti. Usare immagini non credibili ucciderà la campagna pubblicitaria. Si consiglia infatti di utilizzare la regola delle 3 “V”: vere immagini di oggetti veri per persone vere.

2: Rivolgersi direttamente al target

Con le pubblicità a comparsa si ha l’opportunità di frammentare il pubblico basandosi sui dettagli demografici. Questo è uno strumento da sfruttare a proprio vantaggio, personalizzando le pubblicità per le sezioni di target che si sono create. Pensare che “una pubblicità vada bene per tutti” raramente ha portato successo agli specialisti del settore: ogni inserzione va personalizzata affinché ogni singolo cliente (in questo caso ogni gruppo di clienti) possa venirne attratto per portare conversioni al marketing.

Stando ad alcuni esperimenti, si è scoperto che gli uomini sono meno propensi delle donne a cliccare su una pubblicità ma sono più veloci a trasformare i loro click in conversioni effettive. Questo potrebbe essere un segnale per personalizzare le pubblicità: brevi e informativi per gli uomini, più accattivanti e persuasivi per le donne!

3: Non dimenticare il lato emotivo

È piuttosto risaputo che far leva sulle emozioni quando si tratta di marketing è una buona mossa per ottenere risultati: le quattro emozioni più importanti sono la felicità, la tristezza, la sorpresa e la rabbia. Gli esseri umani rispondo a queste emozioni in modo differente, ma comunque esse portano a far reagire in qualche modo.

In base all’approccio che si vuole utilizzare nelle proprie inserzioni, facendo leva su una di queste emozioni l’utente sarà più portato a “reagire”, e quindi a partecipare in qualunque modo alla conversazione. Questa tattica serve anche per capire in che direzione muoversi nelle prossime campagne, capendo a cosa gli utenti reagiscono di più, cosa apprezzano maggiormente e cosa li attrae di più.

4: Integrare l’ironia

Non c’è dubbio sul fatto che l’ironia funzioni quando si tratta di pubblicità, addirittura stando ad uno studio del Journal of Marketing del lontano 1993 viene evidenziato che “ l’attenzione del pubblico verte più su quegli annunci che integrano l’ironia, poiché attirano maggiormente l’attenzione, sono facilmente memorabili, superano le tempistiche di mercato e rafforzano la persuasività del messaggio”. Stando a queste dichiarazioni, chi non integrerebbe l’ironia nella propria strategia di marketing?
Purtroppo non c’è un vero segreto per migliorare l’ironia: ciò che sicuramente può aiutare è fare brainstorming con il proprio team o fare riferimento a riferimenti della cultura di massa, piuttosto che aiutarsi rivolgendosi a qualche comico locale per prendere l’ispirazione. Anche se non si ha un prodotto eccezionale, con un po’ di creatività si riuscirà ad attirare l’attenzione del pubblico su di esso!

5: Proporre sconti degni di nota

Sicuramente ciò che attrae più l’attenzione di un cliente è uno sconto che dia l’impressione dell’esclusività dell’offerta. In generale, i clienti sono più portati a cedere ad un’offerta quando sono certi di fare davvero un affare: se un articolo è scontato del 40% sarà più probabile che venga acquistato rispetto ad un articolo scontato del 25%. Questa è sicuramente una delle tattiche che gli specialisti della pubblicità dovranno adottare per promuovere un articolo o il proprio brand più in generale.

Ovviamente si dovrà pensare bene alle offerte che si faranno, ma vale la pena tentare per capire cosa è meglio per la propria azienda.

6: Considerare i contrasti dei colori

Occorre comprendere che nelle campagne pubblicitarie conta ogni singolo dettaglio, specialmente quando si tratta di campagne che hanno come oggetto un’immagine: soprattutto in questo caso la scelta dei colori non fa eccezione. Per scegliere il colore fondamentale della propria campagna, una buona idea è quella di pensare all’associazione psicologica che si ha per ogni colore. Se si tratta di un articolo romantico si sceglierà il rosso, se un articolo da giardino si potrà scegliere il verde e così via.

Una volta scelto il colore primario, bisogna sceglierne uno complementare per fare in modo che il contrasto renda semplice la lettura del testo e che catturi l’attenzione del pubblico. Quando si sono scelti i due colori, bisogna infine considerare il colore dello sfondo su cui andrà posizionata l’inserzione. Per quanto riguarda i social network, è molto semplice figurare il background ancora prima di creare la propria immagine: se si tratta di Facebook si sa che i colori dominanti sono il blu e il bianco, perciò le inserzioni che avranno anch’esse questi colori non cattureranno l’occhio dell’utente. Al contrario, i colori contrastanti a questi richiameranno immediatamente l’attenzione.

Conclusione

L’advertising è un settore eccezionale che consente di esprimere tutta la propria fantasia per creare grafiche al fine di attirare clienti: questi consigli sono personali e piuttosto semplici, ma sono le basi per ottenere un riscontro vero da parte del proprio target. Il pubblico ha bisogno di sentirsi parte del marketing, per questo è importante coinvolgerlo nel miglior modo possibile, dedicandogli la massima attenzione e cura anche (e soprattutto) per quanto riguarda la pubblicità.
Perché, in fondo, i clienti sono ciò che permette ad un brand di esistere.
E contraccambiare con un po’ di fantasia è la ricompensa minima che ogni cliente merita.

Come scrivere i contenuti? I consigli per i social network

Spesso avere una buona presenza sui social network semplicemente non è abbastanza: magari gli utenti non si sentono sempre e del tutto coinvolti, ed è necessario quindi trovare la causa. A volte possono essere i contenuti stessi, a volte come vengono scritti. In fin dei conti, gli utenti sono persone vere e come tali pretendono una certa forma e qualità nei contenuti.

Ogni social network è a se stante, e richiede diversi tipologie di sforzi per raggiungere il successo. Per ogni social network ci sono alcune regole ‘non scritte’ che si dovrebbero seguire per avere successo con i propri post, media, etc. Ecco quindi alcuni consigli da seguire su diversi social network: Twitter, Facebook, LinkedIn e Instagram.

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Twitter

Su Twitter ci sono alcuni accorgimenti per fare in modo che il proprio tweet venga apprezzato e retweettato, e riguardano soprattutto il modo di scrivere un contenuto. Ad esempio:

  • Comprendere la differenza tra la propria voce e il proprio tono

Scrivere il contenuto perfetto significa ance comprendere qual è la differenza tra la propria voce e il proprio tono. Quando si pubblica del contenuto sui social network occorre avere una voce “coerente”, ma quando si  pubblica su diversi canali il tono può cambiare. Su LinkedIn, ad esempio, il “tono” dovrebbe essere un po’ più serio rispetto a Twitter, in cui è consentito un tono più confidenziale e simpatico. L’importante è cambiare il tono, non la voce.

  • Scrivere tweet interattivi

Twitter è un social network in cui i contenuti funzionano meglio se espressi direttamente e in modo informale, perché è una piattaforma dal “clima rilassato”. Per questo motivo è meglio tenere un tono confidenziale con I propri followers, quando si pubblica un tweet, aiuterà le interazioni!

  • Aggiungere le immagini al tweet per una maggiore interazione

È risaputo che per avere successo, il contenuto deve essere rilevante e di ottima qualità. Su Twitter però, anche le immagini giocano un ruolo importante: infatti, esse aumentano le interazioni di molto e coinvolgono decisamente molto gli utenti. Aggiungere un’immagine ad un post, lo aiuterà ad essere notato..

Facebook

Facebook è senz’altro il social network più utilizzato ed è forse anche per questo che vi sono più accorgimenti e non è così semplice emergere. Innanzitutto, vi sono delle regole di base da seguire, tra cui:

  • Deve contenere un vero link
  • Non pubblicare in orari di picco
  • È parte di uno schema, di una tabella organizzata
  • È adatto al momento in cui si pubblica ed è di qualità

 

Tutto ciò deve essere ovviamente adattato al tipo di brand e al settore in cui si è, al tipo di pubblico e a tutti I fattori da considerare. Oltre a queste regole fondamentali,  ci sono altri piccolo accorgimenti a cui si potrebbe fare attenzione per ricevere più attenzione possibile:

  • Utilizzare le illustrazioni per attirare gli utenti

Le immagini costituiscono una parte immense del contenuto dei social network, non importa quale. Facebook, inoltre, è un grande posto per concorrere nell’avere il miglior contenuto. Qualche dettaglio che renda l’idea di quanto importanti siano le immagini? Un post che contiene una foto riceve like sette volte di più rispetto ad uno contenente solo testo e 10 volte in più il numero di condivisioni. Si possono creare collage, utilizzare le immagini per sponsorizzare il testo, etc. Sicuramente, integrando delle illustrazioni, il post avrà più visibilità e concorrerà per essere tra i migliori, meglio se questa immagine rappresenti il brand.

  • Prepararsi a scrivere lunghi (ed eccellenti) contenuti
    Una volta che si impara a scrivere contenuto breve, scriverne di più lungo non sarà un problema: i contenuti lunghi sono poi quelli che, a lungo andare, incrementano le interazioni, soprattutto se si coinvolge il pubblico in una discussione.
LinkedIn

LinkedIn è un ottimo mezzo per connettersi con altre industrie e il personale di altre aziende, appunto. Ma come attrare il pubblico su questo (spesso troppo sottovalutato) social network? Ecco alcuni consigli per catturare l’attenzione del proprio pubblico su un social network così professionale:

  • Aver bene in mente il proprio pubblico per creare contenuti perfetti

A differenza degli altri social network, LinkedIn ha un pubblico ben preciso ed occorre sapere come scrivere per quel pubblico. Quando si scrive contenuto per questo social, è importante assicurarsi di scrivere per quella precisa fetta di pubblico, il che è più professionale. Il segreto è scrivere su LinkedIn come se non si postasse da nessun’altra parte.

  • Essere concisi

Su LinkedIn i contenuti funzionano meglio quando sono brevi. Approcciandosi ad un pubblico di aziende e di professionisti, la cosa migliore è dar loro qualcosa che si legga in breve tempo ma che sia comunque chiara. In questo modo si semplifica la lettura al destinatario: in genere il post non deve superare gli 800 caratteri.

  • Postare più volte a settimana, ma senza esagerare

Avere una tabella che programmi la periodicità dei contenuti è sempre utile, ma quando si tratta di LinkedIn diventa necessaria: sembra che su LinkedIn, infatti, sia quasi richiesta la pubblicazione frequente (almeno due volte a settimana). Attenzione, però, a non esagerare. La programmazione deve seguire dei determinati orari che devono essere studiati: se un post non sarà in programma, potrebbe venire completamente ignorato.

Instagram

Instagram è un social network più nuovo e piuttosto diverso da quelli elencati in precedenza:fondamentalmente, Instagram è il social network più utile per mostrare la personalità del proprio brand grazie alle immagine e ai video brevi. Questi sono degli strumenti potentissimi, ecco perché è importante saper utilizzare Instagram in modo ottimale. Come, però, migliorare i propri contenuti?

  • Le immagini devono essere in alta definizione e devono catturare l’attenzione

Il primo step per avere successo su Instagram è senz’altro assicurarsi che le proprie foro siano tutte di alta qualità. Lo smartphone avrà sicuramente una fotocamera fantastica, basta soltanto migliorare le proprie capacità fotografiche e trarre degli scatti particolari. L’importante è che, sia le foto che i video, siano in alta risoluzione e che attirino l’attenzione dei followers, per ottenere commenti e likes.

  • Interagire con i followers

Interagire con i propri followers è importante anche su Instagram: infatti, si consiglia di seguire i followers per avere più chance di interagire e per dimostrare di essere vicini ai propri clienti. Inoltre, inserendo alcuni hashtag per rendersi più visibili e guadagnare altre fette di pubblico è vivamente consigliato.

  • Utilizzare gli hashtag

A differenza degli altri social network in cui gli hashtag hanno una relative importanza nell’interazione con gli utenti, Instagram ne beneficia veramente molto. Infatti, i post degli utenti con meno di 1000 followers hanno più trazione se contano 11 hashtag che li classifichino. Il numero massimo di hashtag, inoltre, dovrebbe essere tra gli 11 e i 15. Anche la scelta degli hashtag va effettuata in base alle caratteristiche della propria attività, ma se si scrive un contenuto non dovrebbe mai mancare l’hashtag #instablogger.

 

Conclusione

Seguendo questi preziosi consigli si potranno vedere degli innalzamento di interazioni nelle proprie pagine social. Non per forza devono essere seguiti tutti i consigli, già mettendone in pratica alcuni dovrebbero notarsi piccoli cambiamenti. Provare per credere!