La SEO è definita come una delle strategie online migliori sia per quanto riguarda i costi, sia per quanto riguarda i benefici. Più sforzi e tempo si dedicano a questa strategia, maggiori saranno la visibilità, il traffico in entrata e la rendita del sito web.
Se i tassi di conversione sono in ordine significa che le entrate sono maggiori delle somme di denaro con cui si sta investendo.

Putroppo, nel mondo della SEO c’è un grande problema: anche se sono oggettive e comprovabili, alcuni fattori possono mostrare soltanto una parte della visione totale delle situazioni. 
Infatti, molti fattori possono davvero illudere, dando un’immagine un po’ distorta e inaccurata del successo (o fallimento) della campagna.
Vediamole nello specifico.

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  1. Il traffico organico non mostra il comportamento reale degli utenti.  Il traffico organico è uno dei modi migliori per calcolare i risultati della SEO, dato che mostra quante persone hanno trovato un sito tramite la ricerca organica. Se questo numero cresce nel tempo, significa che sempre più persone trovano il sito in questione nei risultati dei ricerca (indice di una campagna di successo). Ma c’è qualcosa che il traffico organico non mostra, ovvero il comportamento degli utenti. Magari dalle analisi si nota un aumento di 1500 utenti in più sul sito, ma se questi “rimbalzano” (ovvero lasciano quasi subito la pagina), ciò non equivale categoricamente ad un miglioramento. In fin dei conti l’obiettivo non è semplicemente avere più traffico, ma un volume maggiore di traffico coinvolto a tutti gli effetti.
    Per controllare il comportamento degli utenti, si può utilizzare Behavior Flow in Google Analytics o software come CrazyEgg.
  2. I like e I followers non sono tutto. Così come il traffico non comunica nulla a proposito del comportamento degli utenti, anche i like e i followers possono essere ingannevoli, a volte. Sebbene si abbiano 10.000 followers su un social network, ciò non significa per forza che tutti i 10.000 siano davvero interessati a ciò che si ha da dire. Anziché dar peso soltanto al numero di followers o di like, occorre osservare le interazioni vere: commenti, condivisioni e visite social.
  3. I link e le condivisioni offrono solo una prospettiva di qualità. Per quanto riguarda I link e le condivisioni c’è da dire che sono sicuramente segnali positivi, ma possono ingannare nel momento in cui li si guarda dalla prospettiva errata. O meglio, è facile cadere nella trappola del “più ce ne sono, meglio è”; dopotutto sono segnali forti e determinano una sorta di interesse negli utenti. Ma ciò che si deve considerare è la qualità di questi fattori: un’interazione di un sito di spam non ha la stessa valenza di un’interazione da parte di un’azienda rinomata nel proprio settore. Per verificare l’effettiva buona riuscita delle proprie campagne bisogna verificare effettivamente chi interagisce con la propria azienda.
  4. Ci sono benefici che non si possono misurare. Se tutte queste notizie negative vi sconvolgono in qualche modo, sappiate che ce n’è una su tutte positiva: ci sono fattori, nella SEO, che non sono decifrabili in nessun modo. Come si può misurare la consapevolezza del marchio che si acquisisce essendo visibili ad un utente che non clicca immediatamente sul proprio dominio? Come si misura la reputazione che si guadagna dall’essere l’autore di una ricca risposta su Google? Come valutare il momento in cui un visitatore riferisce ad un amico, nella vita reale, l’esperienza positiva che ha avuto con il vostro brand? Tutto ciò è estremamente complicato, perciò tenete conto anche di questi fattori quando definite il valore di ritorno della vostra strategia SEO.
  1. Il budget che ci si è prefissati è probabilmente sbagliato.  L’ultimo fattore a cui si deve dare conto è il budget che ci si è prefissati. Nel momento in cui si calcola il ritorno sugli investimenti, c’è bisogno di una solida base di liquidità. Si è tenuto conto delle sottoscrizioni ai servizi scelti, delle agenzie o dei freelance assunti, ma non sono gli unici a dover rientrare nel conto. Ad esempio, andrebbero contati anche i salari di tutti coloro che lavorano alle varie componenti della strategia SEO, le ore spese a cercare di risolvere qualche imprevisto, le ore spese in riunione per definire le varie mosse, per confrontarsi.

Se si sta conducendo una campagna SEO,i fattori di valutazione sono i vostri migliori amici. Avrete modo di poter accedere ad alcune statistiche che vi permetteranno di capire cosa non va nella vostra strategia, e di modificarla di tanto in tanto, assicurandosi che tutto fili per il meglio. Purtroppo soltanto pochi fattori danno un’immagine completa del risultato della vostra campagna, ma dopo questo articolo sapete come valutare in modo corretto tutti i fattori a e a cosa far più attenzione prima di trarre una conclusione errata. Insomma, non siate ossessionati dai numeri, ma con la qualità.

Seo Specialist e Partner di SEOceros.