Il marketing dei social media e la SEO sono due strategie strettamente intrecciate. Entrambe sono strategie inbound strutturate che si focalizzano sulla costruzione di un’identità accattivante che, ovviamente, attragga i visitatori.
Dal momento che i social media si basano su contenuto di alta qualità e su una presenza forte e visibile, gli sforzi che si faranno sulla SEO possono migliorare doppiamente il raggiungimento che consentono i social e migliorare le proprie classifiche di ricerca.

Sfortunatamente, quando si parla di quanto i social media possano influenzare la propria classificazione di Google, la maggior parte dei search marketers escludono i dettagli. Piuttosto che discutere riguardo il come e il perché l’attenzione dei social media può veramente migliorare la campagna SEO, tutto ciò è classificato come una generalità, lasciando i social media marketers a chiedersi se le proprie strategie sono davvero efficaci.

Ecco dunque una lista in cui vengono elencate sei pratiche dei social media che avviano effettivamente una campagna SEO.

social media

  1. Aumentare il numero di followers. Il numero totale di followers e di connessioni che contiene il proprio profilo di un social media, ha un’influenza importante nelle classificazioni. Una compagnia con 100 followers su Twitter non riceverà neanche lontanamente il bonus di classificazione che ottiene un’azienda con milioni di like su Facebook e milioni di followers su Twitter. Comunque, ci sono alcune condizioni per tutto ciò: Google può individuare la qualità dei follower. Ciò significa che comprare 100.000 followers su Twitter non andrà ad aiutare la propria classificazione. Invece, è necessario ottenere follower organicamente. Far crescere il numero di followers è un processo lento ma efficiente, finché si è coerenti. È importante presentare il proprio brand in un modo unico e coerente, usando la stessa ‘voce’ per aggiornare giornalmente i propri utenti. Ben accetti sono gli articoli utili, i consigli che possono aiutare in qualche modo, le indagini aperte, anche solo il coinvolgimento degli utenti nella discussione di un articolo. Le conversazioni e i rapporti diretti con i clienti sono la chiave per costruire e conservare un seguito considerevole e attivo, dal momento che un cliente può raccomandare un prodotto o semplicemente parlare del marchio in questione a un nuovo, potenziale follower.
  1. Incoraggiare i link esterni inbound. I social media sono anche utili poiché incoraggiano la pubblicazione di siti esterni che portano al proprio contenuto, e più link diversi si hanno, più autorevolezza si otterrà agli occhi di Google. Certamente, la chiave di tutto ciò è avere contenuto di alta qualità con cui iniziare. Nel caso contrario, non si avrà nulla per attrarre questo processo. In questo caso, i social media servono semplicemente come un canale di trasmissione. Il proprio contenuto, presumendo sia originale e utile, dovranno servire da esca, e i canali social fungeranno da canna da pesca. Gli hashtags sono un ottimo modo per ottenere visibilità per i round iniziali, e che non si abbia paura a introdurre il proprio contenuto in discussioni  già avviate. Così facendo, si migliorerà la propria reputazione, ma soprattutto si massimizzeranno le ricerche dei potenziali link esterni.
  1. Ottimizzare i propri post per le ricerche. Questa strategia fa affidamento sul contenuto pre-esistente, ma apre un canale secondario per la ricerca. Google tende a favorire, nella parte superiore della sua SERP, gli aggiornamenti popolari nei social media. È la chiave per ottenere, in qualche modo, una posizione, assicurandosi che i post siano ottimizzati per l’opportunità.

Prima di tutto, si avrà bisogno di un media per i propri post: può essere un video, un grafico, o anche un link diretto a un post ben dettagliato. Qualsiasi esso sia, servirà da fondamenta e servirà intitolarlo in una maniera accurata e descrittiva. Successivamente, quando il contenuto verrà postato, si dovrà classificare il proprio post con un testo specifico per la ricerca. Più specifico è, più si avrà la possibilità di finire in cima ai risultati di ricerca.

  1. Spingere le condivisioni. Le condivisioni sui social contribuiscono all’autorità di un brand nello stesso modo in cui lo fanno i link esterni. Per motori di ricerca come Google, ogni indicazione di una fonte esterna verificabile che ratifica il proprio brand o il proprio contenuto è un piccolo passo per l’autorità di un dominio. Perciò, se si riesce a far condividere un contenuto da cinque persone è okay, ma se si riescono a raggiungere 1000 persone che lo possano condividere, è ancora meglio. I like, i preferiti, le risposte e i retweets contano tutti per questa autorità in crescita.
    Il modo migliore per incoraggiare le condivisioni sui social è essere accattivante da portare direttamente alla condivisione. Per esempio, si può ricompensare in qualche modo chi condivide il post, o si possono effettuare dei sondaggi che incoraggino le persone a mettere ‘mi piace’ al post se sono d’accordo con una questione. La parte migliore di questa strategia è che è un ciclo che si rinnova da solo. Più persone condividono un post, più followers si otterranno e meno followers si hanno, meno condivisioni si avranno.
  1. Locally-Optimized Posts. I social media procurano inoltre una perfetta opportunità di coinvolgersi nella comunità locale, mandando segnali d’autorità specifici in base alla località ai principali motori di ricerca. Ci sono alcuni modi per poterlo fare, ma i due più semplici sono l’aggiornarsi ogni qual volta la propria compagnia prende parte ad un evento locale e l’interagire con altri brand ed aziende locali sui social media.
    La prima relativamente inequivocabile; ogni volta che la propria compagnia partecipa ad un festival locale, ad una fiera o ad un altro evento, è essenziale far foto o scrivere un post, invitando i residenti locali a commentare. Tutto ciò rinforza la propria partecipazione nella comunità, e rende più visibile la propria impresa nelle ricerche locali.
    Il secondo metodo ha bisogno di un po’ di ricerca; fare una ricerca in base alle preferenze locali e provare a coinvolgere i residenti si rivelerà un ottimo metodo. Si possono inoltre condividere i loro post, inserirsi in nuove discussioni o addirittura postare qualcosa sulla bacheca di un altro sito o condividere una pagina sul proprio canale social.
  2. Aumentare la consapevolezza del brand. Quest’ultimo può apparire più come un vantaggio di brand più che come un vantaggio della SEO, ma il beneficio che la propria campagna riceverà da questa strategia è significante. Migliorando la propria reputazione sui social media, mediante i coinvolgimenti e il contenuto di alta qualità, si arriverà ad una forte presenza online che aiuterà a migliorare anche la propria classificazione nei risultati di ricerca.

In gran parte, questi sono elementi base per una campagna di successo basata sul social media marketing, e proprio come la maggior parte delle campagne SEO, si riduce tutto al principio base: più si darà modo agli utenti di essere soddisfatti, più alti saranno i risultati in termini di classifiche in Google. Comprendere le cause dell’avvio per gli effetti che i social media hanno sulla SEO può aiutare a dirigere meglio la propria campagna, dando infine ai propri utenti un’esperienza migliore, e aprendo il canale più ampio per far conoscere il proprio brand a nuovi, tanto ambiti, potenziali clienti.