Content marketing: come valorizzare i contenuti?

Il content marketing è un mercato sempre più in crescita: negli ultimi anni ci sono stati dei picchi di impiego in questa mansione e sempre più specialisti si sono dedicati alla creazione di contenuti.
Infatti, secondo le statistiche, la stragrande maggioranza dei professionisti del marketing pianificano di produrre più contenuto rispetto a quest’anno e soltanto il 2% conta di pubblicarne meno. Essendo in arrivo quindi maggior competizione sarà necessario saper contraddistinguere il proprio contenuto, rendendo quindi l’argomento meritevole d’esser letto e che valga la pena di esser discusso. Non si parla soltanto di creare contenuto, ma di come saperlo vendere, di come saper ispirare le persone ad apprezzarlo, condividerlo, linkarlo e così via.

Ci sono dei consigli di cui si può prender nota per valorizzare il proprio contenuto. È importante che il contenuto sia:

  1. Chiaro
  2. Conciso
  3. Coerente
  4. Corretto

Uno dei metodi migliori per valutare il proprio contenuto è distaccarsene per un’ora dopo aver steso la bozza: questo permetterà di avere un occhio più critico quando si rileggerà la bozza e farà essere in grado di migliorare il contenuto.

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1 – Chiarezza

Ci sono due tipi di chiarezze che renderanno il contenuto più facile da leggere. Il primo è di tipo strutturale: bisogna assicurarsi che il pezzo abbia una linea coerente che spinga il lettore a continuare di paragrafo in paragrafo. È necessario che la struttura sia solida ma semplice anche  da seguire, per un lettore.
Il secondo tipo è la chiarezza delle parole che si utilizzano. Utilizzare linguaggio di un certo livello non è sempre sinonimo di intellettualità: se un testo risulta macchinoso da seguire, seppur scritto con un linguaggio aulico, il lettore non andrà molto avanti con la lettura.
In fin dei conti le cose che vogliono i lettori sono due: discorsi chiari e semplici da leggere ed assimilare, ed è quindi più importante valorizzare le idee più che le parole.

2 – Concisione 

La concisione è spesso sottovalutata, quando si parla di contenuti. Non sempre un articolo lungo è sinonimo di articolo di qualità. Non è necessario prolungare una frase più del dovuto unicamente per aumentare la lunghezza del contenuto. Un testo dispersivo non catturerà l’attenzione del lettore; al contrario, lo farà concentrare su qualcos’altro. In fondo, non si viene pagati “a parola”, quindi perché annoiare il lettore con delle frasi riempitive?

3 – Coerenza

La bozza avrà senso ad un livello base, finché non ci si perde via in frasi complicate. Quando si dice “rivedere”, si intende in realtà ottimizzare il proprio lavoro affinché il pubblico lo possa leggere in modo scorrevole. E ci sono alcuni trucchi per farlo, ad esempio:

  1. Accorciare i periodi troppo lunghi, perché distolgono l’attenzione che il lettore presta al concetto della frase. Considerare anche delle semi-colonne, così da rendere più sistematica la lettura; utilizzare trattini lunghi, per gli incisi. Insomma, la formattazione e la punteggiatura giocano un fattore fondamentale nella lettura dei pezzi.
  2. Separare i paragrafi: i paragrafi troppo lunghi non invogliano il lettore a proseguire la lettura, perché potrebbero indicare dei discorsi complessi e infiniti. Separando i paragrafi si dà la percezione al lettore di seguire una linea ben precisa, semplice da seguire e coerente.
  3. Utilizzare i titoletti semplifica sia visivamente che concettualmente il testo. Grazie ad essi, il lettore avrà una percezione diversa del testo che seppur lungo apparirà ordinato e semplice da scorrere.

 

4 – Correttezza

Ora che il contenuto è chiaro, conciso e coerente, serve soltanto un ultimo fattore a valorizzare il proprio contenuto: la grammatica, l’uso e lo stile corretti. E non è uno step di cui si può fare a meno: pubblicare un articolo con un errore grammaticale sarebbe molto imbarazzante.
Ancora una volta, è meglio distogliere l’attenzione da ciò che si scrive per qualche minuto, così da non permettere al cervello di giocare qualche strano scherzo – e di non far accorgere di qualche potenziale errore. È meglio leggere dall’inizio alla fine, una frase alla volta. In questo modo ci si potrà focalizzare sulle diverse parole e sulla struttura delle frasi.

Conclusione

Il buon contenuto inizia con una solida strategia per assicurarsi che l’argomento riguardi il pubblico. Ma trasformare il contenuto da “buono” a “ottimo” basta seguire i consigli di questo articolo: chiarezza, concisione, coerenza e correttezza daranno i loro frutti.

Contenuti vecchi e non aggiornati: come gestirli?

Quando si parla di SEO, i nuovi contenuti sono essenziali, ma è altrettanto importante considerare anche quelli datati. Ecco perché.

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Panda 4.2 uscirà tra pochi mesi, ed è la prima revisione dopo il fantomatico aggiornamento dell’algoritmo parzialmente responsabile per il pensiero che “il contenuto è tutto”, che ha chiaramente perlustrato la search industry.
È una buona notizia per tutti coloro che sono stati colpiti lo scorso settembre e hanno lavorato per rimediare al contenuto di bassa qualità: il duro lavoro dovrebbe essere riconosciuto in quanto si è slittati di posizione improvvisamente. Purtroppo, però, ogni aggiornamento è un’incognita, parlando di conseguenze.

Pur sapendo che Google non premia chi pubblica contenuto di basso livello, molti addetti ai lavori non esitano a far uscire materiale irrilevante, nonostante non ci sia davvero motivo di farlo solo per ottenere dei link. Non è mai la soluzione adeguata.

Il sito in questione è “a prova di Panda” come si pensa?

Il contenuto spam, l’abbondanza di parole chiave e il contenuto mediocre non sono comunque le uniche ragioni per cui i webmaster e gli strateghi dei contenuti si preoccupano in merito agli aggiornamenti di Panda.
Anche se si è consapevoli di avere ottimo contenuto, l’aggiornamento fa fermare un secondo e fa dire: “Cosa ho sbagliato? Cosa troverà Google sul mio sito?”
E sebbene si sappia perfettamente che il contenuto va evoluto regolarmente, non sempre succede.
È questo il nocciolo della questione.
Uno degli errori più comuni è quello di trascurare il contenuto “morto”, ovvero quel contenuto datato che è stato utile per un periodo di tempo ma ora non lo è più.
Può anche rallentare il sito, ma dipende dalla quantità di contenuti che si ha; Google potrebbe anche finire per vedere queste pagine piuttosto che concentrarsi sui pezzi più importanti.
Tutto ciò capita anche rapidamente: i post del blog o gli articoli scorrono via dalla home page, i tweet smettono di essere pubblicati.. Quindi, cosa fare con questo vecchio materiale?

Non cancellare, ma ottimizzare

Il nuovo contenuto è indubbiamente necessario, ma richiede più tempo per essere creato; perché, piuttosto, non si aggiorna e si ottimizza qualcosa di vecchio? Quel contenuto probabilmente ha anche un discreto successo, ma è datato, e in quanto la tecnologia si è evoluta, sono state presentate nuove informazione o c’è un modo migliore per svolgere lo stesso compito, non viene più considerato utile.
Ecco alcune cose da tenere a mente quando si ottimizza il vecchio contenuto:

  1. Non creare un nuovo URL. Molti creerebbero una pagina nuova di zecca per rimpiazzare il vecchio contenuto, per ottenere più pagine aggiunte alla home. Ma è molto meglio aggiornare il contenuto esistente e tenere tutti i dati (anche vecchi) in una sola pagina. Se quell’URL dà ancora i suoi frutti, un motivo ci sarà: perché creare una pagina nuova di sana pianta?
  2. Ottimizzare il call-to-action. Dal momento che il contenuto viene aggiornato per risultare migliore agli occhi degli utenti e per funzionare meglio nei motori di ricerca, è bene pensare a ciò che le persone vogliono fare una volta letto il post (o e-book, o tutto ciò che concerne il contenuto). Si ha una nuova offerta? Si ha una nuova newsletter a cui gli utenti possono iscriversi? Si hanno nuovi prodotti o servizi da promuovere? La chiave è scoprire come trasformare un lettore passivo in un membro attivo.
  3. Aggiornare la ricerca delle parole chiave. Quando si ottimizza, bisogna considerare qualsiasi nuova parola chiave che può essere aggiunta per catturare nuovo traffico, ovvero ricercare nuove parole chiave che portino alle stesse informazioni.
  4. Iniziare a promuoverlo di nuovo. Una volta che il contenuto è migliorato, va promosso: come? Creando un post su Facebook, su Twitter, e includendolo nella prossima campagna e-mail. Se è un post piuttosto importante, che si riservi anche un posto nella home page o in altre aree del sito.

A volte, però, è necessario cancellare

Molto del contenuto può essere ottimizzato e aggiornato, ma ci sono alcuni post che non hanno più ragione d’esistere, ad esempio post che promuovono vecchi prodotti o servizi che non esistono più o contenuto simile o duplicato.

Ci sono molte cose che possono essere fatte così che ci si assicuri che un contenuto, seppur datato, abbia comunque i suoi frutti, ma l’importante è non dimenticarsi di crearne di nuovo, per aggiornare quello vecchio.
Ciò di cui si ha bisogno è un mix delle tue tecniche, per far in modo che gli utenti godano di un’ottima esperienza e abbiano sempre a portata di mano contenuto nuovo ed aggiornato per i motori di ricerca.

Il marketing del “tutto o niente”: anche le piccole modifiche possono portare a grandi risultati

Il web marketing si può definire, molte volte, una questione di “tutto o niente”: basti pensare ai siti più importanti (che sono quelli che fanno più affari) e a quelli di nicchia (quelli che hanno molte difficoltà ad ottenere delle possibilità), non importa quanto buoni siano.
Supponiamo che qualcuno voglia comprare un notebook nuovo, e cerchi le offerte su Google. Indubbiamente guarderà i primi dieci risultati, e uno di questi sarà il sito a cui affiderà il suo acquisto. Gli altri siti, magari elencati nella seconda pagina dei risultati di ricerca, non verranno nemmeno considerati.
Ma se dall’essere un sito che non ottiene nulla si pensa a come agirebbe un sito campione di conversioni, le possibilità che il cambiamento avvenga sono molte. Si potrebbe passare “dal niente a tutto”.

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1. Scegliere parole chiave leggermente migliori

Per essere migliori dei propri concorrenti si parte proprio dalla scelta più azzeccata delle parole chiave. Se si selezionano parole chiave che non sono minimamente utilizzate dagli utenti che vogliono comprare, è facile che si ottengano molte visite ma nessuna richiesta di acquisto.
La propria pagina web deve essere ottimizzata per le parole chiave che attraggono il proprio target, e soprattutto per chi ha intenzione di acquistare i prodotti o di usufruire dei servizi che la propria azienda vende.

2. Ottenere classificazioni migliori

Oltre all’importanza di scegliere le giuste parole chiave, è da tenere in considerazione l’importanza di trovarsi tra i primi risultati di ricerca per ottenere l’attenzione degli utenti. La maggior parte delle persone danno uno sguardo soltanto ai primi dieci risultati della prima pagina; se il sito web in questione non si trova tra questi (cercando le parole chiave scelte per il proprio portale), è facile che pochissime persone trovino il sito.

3. Essere più convincenti

Non è abbastanza l’essere tra i primi risultati della prima pagina nei risultati di ricerca. Il sito web deve essere anche convincente: deve offrire al consumatore esattamente ciò che sta cercando, deve avere un design professionale e deve rendere l’acquisto di un prodotto il più semplice possibile.
Questo è il motivo per cui bisogna migliorare il tasso di conversione sulle proprie pagine web: con un tasso più alto di conversioni, si generano più entrate con lo stesso numero di visitatori. Un sito web affidabile e professionale con un buon tasso di conversione ha altri aspetti positivi: ad esempio, un cliente tornerà a cercare ciò di cui aveva bisogno su questo sito, e potrebbe consigliarlo ad altri utenti.

4. Essere semplicemente migliori per ottenere di più

Ottimizzare i siti web richiede tempo e sforzi, ma senza ombra di dubbio ne varrà la pena. Anche i minimi cambiamenti possono avere un impatto enorme sul numero di vendite! Il cambiamento più importante è quello di pensare come se si fosse un sito web tra i più importanti.

Ma attenzione: anche i concorrenti lavorano sui propri siti web. Anche i concorrenti effettuano modifiche per migliorarsi sempre di più: il trucco è pensare a ciò a cui nessun altro pensa, perfezionare ogni singolo dettaglio, rinnovarsi sempre di più per acquisire la fiducia degli utenti.
E i risultati, con un po’ di tempo, arriveranno.

Social media, SEO e content marketing: come unire in modo efficace questi tre fattori

Chiunque abbia un ruolo nella ricerca web, nei social media, nel web marketing o nelle public relations sa bene quanto l’importanza del content marketing sia importante.
Sebbene ci sia ancora sinergia crescente tra la ricerca, i social media e il content marketing, non sempre tutte queste funzionano bene insieme. Inoltre, vi sono ancora delle convinzioni errate a proposito di cosa sia davvero il content marketing.

Questo post aiuterà a capire come integrare questi tre fattori (social media, SEO e content marketing) in modo da ottenere i massimi risultati da questo connubio.

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Essere i migliori, tra i migliori

Il contenuto ottimizzato, social-friendly, pubblicizzato e  in qualche modo influente è linfa per tutti quelli che hanno fame di informazioni, per il pubblico multitasking che ogni giorno è bombardato da nuovi messaggi.
Per far si che un brand appaia credibile e notevole ai propri consumatori sulla ricerca web, è importante capire come i tre fattori in questione funzionano e come metterli insieme.
La SEO può dare risposte ricche di contenuto nel momento in cui si ha bisogno; i social media, invece, hanno grande importanza per quanto riguarda le relazioni sociali; i contenuti di alto livello, invece, garantiscono il successo.
Mentre molti marketers discutono su cosa viene prima, se il contenuto, i social media o la SEO, l’approccio più pratico sarebbe quello di usare tutte le tecniche in modo da risultare, al proprio target, la risposta migliore a tutto ciò che i consumatori cercano o richiedono.

La SEO non può lavorare da sola

Più che parole chiave e link, la search engine optimization è una parte importante dell’equazione del successo quando si viene a parlare di content marketing. Mentre la SEO è generalmente in grado di condurre il marketing online autonomamente, i motori di ricerca si aggiornano per indirizzare i contenuti al pubblico social. Questo connubio ha cambiato il panorama della SEO per sempre.
La SEO è un ottimo strumento che tocca quasi ogni ambito del content marketing e fa una grande  differenza per quanto riguarda i risultati; ma ovviamente, non può lavorare da sola.

SEO per il contenuto o contenuto per la SEO?

Molti content marketers sono focalizzati sul creare più contenuto o creare contenuto per attrarre link. Quando i social media diventano popolari nel mondo della SEO, questo è l’approccio che si tende ad avere. I social networks e l’utilizzo dei media, in realtà, erano focalizzati ad attrarre l’attenzione più che ad attrarre link, né a creare relazioni o ispirare conversioni e potenziali riferimenti.
Avere 500 post di un blog ottimizzati e avere 50 frasi chiave che nessuno leggerà mai non è più utile di  attrarre 50.000 visitatori capitati per caso su un sito. Avere delle performance superficiali porta ad avere tattiche superficiali. E l’ultima cosa che si vuole, è caratterizzare la propria strategia con la superficialità.

Ottimizzare le opportunità

I search marketers sono opportunisti di natura. Ogni volta che un trend emerge nel marketing online, dai blog ai social media, i professionisti hanno già adattato una tecnica per fare in modo che portino beneficio al proprio business. Questo opportunismo è ovviamente esteso anche al content marketing.
Quando questo opportunismo si trasforma in manipolazione che esce dalle linee guida dei motori di ricerca, il rischio è quello di trasformare tutto in un enorme disastro.
Ma la cosa importante è: Google è un campo di battaglia per gli operatori SEO e per tutti quelli con esperienza sul campo reale.
Essere creativi ed analitici, con una mente ottimizzata può dare i suoi frutti, soprattutto nel trovare soluzioni ai difficili problemi di mercato. Essere specialisti bloccati sul content marketing, troppo focalizzati sulle parole chiave e sul link building sui social media, dovrebbe essere evitato.
Certo è che sarebbe meglio prendere alcune caratteristiche sia dalla SEO focalizzata sui content marketing che su quella incentrata sui social media, ad esempio: più contenuti per aumentare la presenza nelle ricerche tenendo conto di come possa essere propinato sui social (in stati brevi, inserendo foto, o scrivendo post adatti a un blog). Gli argomenti: che siano programmati su un calendario di contenuti ma che derivino da una domanda reale di ricerca; l’ottimizzazione tecnica che vada di pari passo alla promozione mediante i social.
La parte più difficile riguarda le conversioni: per ottenere una conversione è essenziale mettersi nei panni di un potenziale cliente, e ciò che è necessario chiedersi è: “cosa renderebbe spontanea una conversione?”. Immedesimarsi nel panni di chi si vuole adescare è un passo importante, se si vuole far in modo di perfezionarsi sempre di più. A questo punto, provvedere a ciò che si può migliorare è semplice.

Il contenuto è il motivo per cui la ricerca comincia, prima di tutto. Quindi è bene assicurarsi che il proprio contenuto sia creato in modo da attrarre il proprio target, così che le conversioni arrivino naturalmente. Con questo approccio, l’investimento che si farà sul contenuto di alta qualità, ottimizzato e social-friendly pagherà sempre, per molto tempo ancora.

Bilanciare le pubblicazioni di contenuto evergreen e contenuto in tempo reale

Il contenuto, in generale, è il re quando si parla di una campagna di marketing di successo. Tutti lo sanno e tutto vorrebbero credere che il contenuto che si propina ai consumatori, contiene le informazioni più utili di tutte. La difficoltà della situazione sta nel giudicare come bilanciare il bisogno degli articoli perennemente utili, che i consumatori continueranno a ricercare, e articoli rilevanti in occasione di un particolare evento o che, comunque, saranno utili per un breve lasso di tempo.

Durante gli ultimi 15 anni è cambiato il modo in cui viene scritto, pubblicato e ricevuto il contenuto, e continua a cambiare drasticamente, specialmente in termini di ottenere visite della pagina e scalare le classifiche dei motori di ricerca. I marketers sanno bene che propinare informazioni importanti e bilanciare il contenuto evergreen con quello in tempo reale contribuisce a guidare il traffico in entrata.

 Contenuto evergreen

Il contenuto evergreen è un po’ come il regalo perfetto a Natale, dà i suoi frutti anche ben oltre il periodo in cui viene pubblicato. Tipicamente, questo tipo di contenuto è qualcosa che gli utenti reputeranno di valore, e continuerà ad esserlo anche anni dopo esser stato scritto. Quando si crea un contenuto di questo tipo, si sta consapevolmente sviluppando qualcosa che si spera diventi una referenza per gli utenti, che possano utilizzare continuamente anche per dare ulteriori informazioni.  Ciò assicura le visite sulla pagina anche molto dopo aver pubblicato o postato il contenuto.

Il contenuto evergreen mantiene il proprio sito web o blog rilevante per lungo tempo, e fornisce l’influenza del contenuto che si creerà in futuro. Utilizzando questo tipo di contenuto si aiuta la propria campagna marketing, poiché si possono utilizzare le informazioni sviluppate dividendole in diversi ‘pezzi’ per coprire i diversi canali, generando così le page views.

Contenuto in tempo reale

Mentre il contenuto evergreen è strategicamente intelligente con lo scopo di produrre e pubblicare, la freschezza del contenuto in tempo reale può generare un grande numero di visite in un breve lasso di tempo.
Pubblicare contenuto in tempo reale ha un grande vantaggio: viene dimostrato agli utenti che si presta attenzione e ci si focalizza sugli eventi correnti e sui nuovi trend. Se ne trae vantaggio poiché oltre al solito contenuto informativo, si attira l’attenzione degli utenti con contenuto innovativo, e il sito web, il blog o la pagina che pubblicherà contenuto verrà seguita anche per delle news in tempo reale.

Un altro dei benefici del pubblicare contenuto in tempo reale mediante i social media, è la possibilità che viene offerta agli utenti di condividere e ripubblicare la notizia, adescando nuovi followers o consumatori. Si può raggiungere questa strategia con un piano che pensa al futuro e che è attenta all’ “oggi”, proponendo news recenti e argomenti relativi alla propria industria, in modo che il pubblico esistente e quello nuovo facciano affidamento alle idee del sito web.

È importante fare attenzione ad essere troppo focalizzati sulle news recenti e sugli argomenti di tendenza, o ripostare contenuto da altre fonti. Ovviamente, non si vorrà perdere l’identità del brand forzando la pubblicazione di contenuto per nulla inerente o poco interessante.

Per evitare di cadere in questa trappola, è consigliabile connettere queste news con gli argomenti trattati dal proprio brand, per esempio creando una storia che faccia capire agli utenti chi si è e perché si posta tutto ciò. Non è solo un bisogno di bilanciare il contenuto evergreen e contenuto in tempo reale, ma è proprio un gioco di bilanciamento in cui si gioca soltanto fornendo news. Possibilmente per primi, possibilmente news interessanti e scritte in modo accattivante.

Il bilanciamento

contenuto

Dato che entrambi i tipi di contenuto sono strategicamente diversi e allo stesso modo importanti per le page views, c’è bisogno di un bilanciamento per la pubblicazione di questi due.
Di seguito, i principali benefici che si ottengono sviluppando i diversi tipi di contenuto.

  • Link-esca a lungo termine
  • Backlinks strutturati
  • Condivisioni sui social
  • Rafforzamento della relazione con gli utenti
  • Contenuto fresco, innovativo
  • Post frequenti e quindi, una continua attività

Se si fornirà contenuto in tempo reale, tra quello evergreen, si avrà più possibilità di essere notati con più frequenza, ed eventualmente seguiti. Dal momento che entrambe le tipologie di contenuto sono importanti, come si farà a sapere quando postare cosa, per avere dei picchi di views? La creazione di un calendario dei contenuti è una pratica importante, per abituarsi alle decisioni prese.

Un calendario che fissa delle precise date di pubblicazione per uno o per l’altro tipo di contenuto può aiutare a bilanciare la campagna di marketing offrendo consistenza e qualità al contenuto stesso. Aiuta anche a creare un framework e a stabilire i processi per pianificare e gestire sia il contenuto evergreen che quello in tempo reale.

Quando si crea il calendario, è importante assicurarsi che si includano tutti i social media in cui i contenuti verranno pubblicati e come verranno utilizzati.

 

..È ora! Il proprio sito web o blog non può più aspettare. Che venga creato questo calendario! I benefici delle due tipologie di contenuto metteranno in evidenza il proprio portale e che non ci si dimentichi di badare anche alle views, alle classifiche e ovviamente, ad adescare nuovi potenziali utenti.

Perché il boom degli articoli-tutorial è ancora in crescita nel content marketing

I trend nel content marketing vanno e vengono spesso, specialmente dal momento in cui i contenuti sono più o meno simili, e ciò che cambia sono i titoli e le tattiche di comunicare un contenuto.

Una tattica comune è l’articolo che spiega come fare qualcosa, a volte mediante immagini o sotto forma di video. Sebbene questa sia una vecchia tattica, non sembra soffrire di alcuna crisi. Ma cosa rende questa tecnica così popolare e duratura?

punto di domanda

 

Gli articoli-tutorial sono universalmente pratici

L’obiettivo del content marketing è di generare materiale che sia informativo (o più specificamente, utile) da propinare ai lettori. Ci sono molti tipi di articoli e di contenuti che possono essere considerati utili, ma gli articoli-tutorial (quelli che iniziano con “come fare”) sono una garanzia, a livello di praticità. Al contrario, gli articoli di news possono essere interessanti o informativi, ma non sono sempre scorrevoli. Anche se si sta lavorando su argomenti di nicchia, se l’articolo è pratico, sicuramente sarà più prezioso per i lettori che automaticamente noteranno la scorrevolezza e la funzionalità del testo. E questo è un fattore che non è cambiato con il tempo.

Ci sono sempre più processi da descrivere

Gli argomenti da trattare negli articoli-tutorial sono infiniti. Ci saranno sempre nuove aree da esplorare e vecchi argomenti di cui parlare sebbene già scoperti, ma soprattutto ci saranno sempre nuovi trend e nuove tecnologie che domandano di essere spiegate con articoli istruttivi. Perché il numero potenziale degli articoli che spiegano come fare qualcosa è letteralmente infinito, e la saturazione non è nemmeno un problema. Alcuni possono decidere di pubblicare delle semplici reinterpretazioni di argomenti precedentemente trattati, ma non c’è nulla da impedire nella produzione di nuovi articoli-tutorial.

Tutti gli articoli-tutorial sono evergreen, più o meno

Gli articoli-tutorial devono gran parte della loro popolarità al fatto di essere, per la maggiore, evergreen. È necessario dire anche che questi articoli non sono utili soltanto in un lasso di tempo specifico. Le istruzioni per svolgere determinati compiti rimangono le stesse per molto tempo; per questo motivo, sono materiale popolare per i content marketers.

Mentre gli articoli di analisi su nuovi trend e oggetti possono essere considerati per un paio di settimane o per qualche mese, gli articoli esplicativi possono ripagare per tutta la durata della loro esistenza. Le uniche eccezioni sono gli articoli-tutorial focalizzati su pratiche stagionali o temporali, e quelli che hanno bisogno di essere aggiornati.

Gli articoli-tutorial sulla tecnologia devono sempre essere aggiornati

La tecnologia si evolve rapidamente. Basti pensare ai browser; ognuno rilascia gradualmente una nuova versione di sé stesso  che cambia funzionalità e interfaccia, e nuovi browser emergono regolarmente per competere con i più vecchi. Se un articolo ha parlato dei browser, ha la necessità di essere aggiornato in linea con le novità aggiunte dal browser stesso. Tutto ciò può essere pensato come un rinnovamento di qualcosa che non veniva più considerato da tempo.

Le persone hanno bisogno di risposte più veloci e immediate
Un altro fattore da aggiungere è quello della velocità. Sempre più persone chiedono risposte rapide, semplificate e immediate che possano chiarire i loro dubbi.

Con la crescita del mobile e dei dispositivi portatili, la ricerca rapida è cresciuta, e ciò significa che sempre più persone hanno bisogno di articoli immediati, che diano risposte semplificate e chiare.

Dal momento in cui il bisogno di articoli-tutorial è costantemente in crescita, i content marketers sono più che felici di continuare a provvedere a questa infinita richiesta.

Non si hanno restrizioni di media

Infine, gli articoli-tutorial non hanno limiti o restrizioni di media, che dà ai content marketers la flessibilità massima nella produzione. Possono essere articoli scritti, articoli illustrati, grafici, video, podcast, o qualsiasi combinazione nel mezzo. Sono completamente trasformabili e adattabili, il che significa che si può continuamente sperimentare con gli schemi fino a trovare quello più appropriato per il materiale scelto.

Gli articoli-tutorial hanno un posto unico nel mondo del content marketing, ed è improbabile che la loro popolarità svanisca presto. Se si ha intenzione di scrivere articoli esplicativi, l’importante è non aver paura di addentrarsi in territori non ancora esplorati.
Così facendo, si manterranno i lettori, i clienti e persino Google felici per molti anni a venire.