Pmi italiane: la ripresa passa anche e soprattutto dall’ecommerce

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Lo afferma anche una recente ricerca commissionata da Ebay a Human Highway sulle PMI italiane: l’ecommerce traina la ripresa e ben l’86% delle aziende che vendono online sono ottimiste rispetto alle proprie prospettive di business proprio grazie all’utilizzo del commercio elettronico.

I risultati principali della ricerca  Ebay

Secondo il 76,7% delle imprese l’ecommerce è stato fondamentale per la crescita del giro d’affari e del fatturato negli ultimi 12 mesi e in particolare questo vantaggio competitivo dato dalla realizzazione di siti ecommerce viene percepito dai giovani (l’87,3% nella fascia tra i 25 e i 34 anni) che sempre più spesso convincono l’imprenditore a portare online la sua azienda.

Una crescita dell’ecommerce che anche quest’anno si conferma a doppia cifra, anche se le aziende che vendono online prodotti e servizi sono ancora poche rispetto alla media europea. Eppure l’ecommerce si presenta un settore ricco di opportunità specialmente per le PMI che operano nel settore del Made in Italy e possono così esportare i loro prodotti in tutto il mondo. Ma, come vedremo nel prossimo post, non è questo l’unico vantaggio dell’avvio di un ecommerce.

PMI e Ecommerce: un rapporto a luci e ombre

Una situazione attuale che vede quindi da un lato numerose opportunità offerte dall’ecommerce e dall’altro paure e incertezze delle PMI italiane nei confronti della vendita online. Se un tempo la principale paura era quella di avviare un processo di disintermediazione della rete distributiva tradizionale con il canale online, oggi il principale ostacolo è la mancanza di competenze necessarie a valutare correttamente un progetto di ecommerce, sia nell’investimento iniziale sia nell’aggioramento continuo richiesto.

Per rendere le aziende più attive e propense a vendere online è quindi benvenuta la formazione agli imprenditori, perché il miglior modo per sconfiggere la paura della novità è proprio la conoscenza di tutto ciò che questa ingloba e comporta per la vita quotidiana dell’azienda. Perché poter promuovere e vendere il proprio prodotto o servizio tramite Amazon, Ebay, Etsi e altri marketplace rappresenta oggi un’opportunità che non si può più ignorare.

Ecommerce che deve essere naturalmente ottimizzato anche per la navigazione da smartphone e tablet (nei prossimi articoli vi daremo alcuni suggerimenti utili)  perché l’acquisto oggi avviene sempre più tramite app o siti web responsive. Ma il mobile ha cambiato e sta cambiando il modo di fare ecommerce anche grazie alla possibilità di scaricare dati, informazioni e coupon, trasformando lo smartphone in una vera e propria carta fedeltà da utilizzare anche per gli acquisti di tutti i giorni sul modello di quanto accade negli altri Paesi europei.

Concludiamo parlando dei web shopper italiani che si stanno recentemente abituando a usare l’ecommerce paragonando l’esperienza d’acquisto a quella effettuata fisicamente presso il negozio ed elevando così le aspettative di prezzo e servizio nei confronti delle imprese. Una crescita nella propensione agli acquisti online lenta ma costante, che rappresenterà la vera sfida per le imprese nei prossimi anni.

Quanto fatturerà il futuro e-commerce? 252 miliardi di dollari entro il 2020

Si attende un innalzamento del 119% (rispetto a quest’anno) per i prossimi cinque anni futuri

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Molti si saranno chiesti quale potrebbe essere il futuro degli acquisti online, soprattutto nel mobile, dati gli esorbitanti sviluppi degli ultimi anni. I siti e-commerce sono ormai infiniti, e sempre di più sono le persone che acquistano beni e servizi tramite essi, usufruendo della comodità che queste piattaforme apportano. Se ci si è chiesti come sarà il futuro e-commerce, la risposta è pronta: dalle ultime ricerche è emerso che nei prossimi 5 anni, quindi entro il 2020, le vendite raggiungeranno i 252 miliardi di dollari (a differenza dei “soli” 115 di quest’anno). Il tasso di aumento sarà ben del 119% in soli cinque anni.  Entrando nello specifico, pare che gli acquisti effettuati via smartphone genereranno il 15% delle vendite online entro il prossimo lustro, mentre per quanto riguarda i tablet ci si aspetta il 33% di vendite in più, dato che il 77% dei venditori ha sviluppato siti mobile-friendly.
Dunque, la Mobilegeddon sembra aver funzionato, giovando sicuramente ai siti e-commerce.
Non è una sorpresa che siti come Facebook siano focalizzati così intensamente sul mercato online: addirittura ci si aspetta che il social network diventi il primo canale assoluto per le vendite di alimentari.

Perché avere un sito web responsive è così importante?

Si è tutti ossessionati dalla risposta istantanea di un sito web. In un mondo pieno di dispositivi che accedono ad Internet con il tocco di un bottone o di un dito, si è diventati tutti più dipendenti dalla connessione veloce e dai siti web reattivi. Se un sito web non carica in modo appropriato su uno smartphone o un tablet, se ne cerca immediatamente un altro che lo faccia.

Un sito web responsive ha una connotazione diversa rispetto a quella a cui si può pensare. Quando si pensa alla reattività, spesso si pensa solo al buon funzionamento. Ci sono molti siti che funzionano correttamente su smartphone e tablet, ma per qualche ragione non si adattano ad uno schermo ridotto. Il che può velocemente diventare fastidioso, quando un utente deve scrollare su e giù, a destra e a sinistra per leggere il contenuto completo del sito.

Una pagina web è considerata responsive, ovvero “reattiva”, quando si adatta automaticamente allo schermo, indipendentemente da quale dispositivo si stia utilizzando per visitarlo. Ciò significa che non ci si deve preoccupare per lo sviluppo dei siti che funzionino su diversi tipi di dispositivi, perché è sempre un plus!

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Il pensiero di Google

A volte è importante ricordarsi che Google detiene più del 65% dello share di mercato. Quindi, sebbene possa non piacere esser condotti dai capricci di una singola compagnia, il fatto è che sanno di cosa parlano quando si tratta di esperienza dell’utente. E se dicono di preferire un tipo di sito piuttosto che un altro, è necessario seguire i consigli. E hanno detto palesemente di preferire i siti web responsive.
Per essere un po’ più tecnici, Google descrive questo tipo di design “un setup in cui il server manda sempre lo stesso codice HTML a tutti i dispositivi e il CSS è utilizzato per alterare l’esecuzione della pagina sul dispositivo usando le query dei media”. In altre parole, Google non vuole dover indicare due siti quando può focalizzarsi su uno solo.

Google preferisce questo setup rispetto ad altri perché rende più semplice per i propri bots il controllo dei siti, l’indicizzazione e l’organizzazione di ciò che si trova online. Tutto questo perché il sito avrà un solo url e lo stesso codice HTML. Se si avrà la versione desktop e la versione mobile del proprio sito web, ci saranno diversi URL e HTML, il che significa più lavoro per i Googlebots.

Google e SEO

Un design responsive è importante anche per la SEO. Google ha recentemente stanziato tra i fattori principali di un sito l’esperienza dell’utente. Un singolo URL aiuta gli utenti a condividere il sito più facilmente, mediante i canali social media. Se non si utilizza un design responsive, un utente che utilizza dispositivi mobili potrebbe condividere un link che gli utenti che utilizzano il desktop potrebbero aprire, trovando una versione variata del sito, che crea disturbo all’utente stesso. Lo stesso accade, ovviamente, quando un utente che usufruisce del desktop condivide il link di un sito non responsive, che appare ottimale dal desktop ma non dai dispositivi mobili.

Le classifiche SEO possono migliorare il sito creando una versione per una migliore esperienza dell’utente, senza dover considerare i dispositivi utilizzati.

Conversione

A cosa serve portare gli utenti sul proprio sito, se questi non convertono la visita in un acquisto reale? Una cosa di cui ci si deve assicurare è, oltre alla reattività, il fatto che il sito sia costruito per guidare gli utenti alla conversione. Se un utente sta avendo problemi navigando nel sito, è meno probabile che acquisti qualcosa. Se la navigazione risulta difficoltosa, è quasi ovvio che non avvenga la conversione. Il design responsive può aiutare ad ottenere un tasso di conversione maggiore perché crea un ambiente più semplice di browsing, non importa cosa gli utenti utilizzino per navigare o dove si trovino.

Semplicità nella gestione

Si è parlato molto di offrire una buona esperienza dell’utente, ma che dire della gestione del sito? Molto importante è anche rendere le cose più semplici da gestire, per tenerle aggiornate e per assicurarsi di non uscire dai trend.
Se si hanno due URL differenti, per la versione mobile e per la versione desktop, si necessiteranno due campagne SEO diverse. Avendo un sito web dalle pagine design-responsive ci sarà meno lavoro per il team di sviluppo. Quindi, meno costi effettivi per la campagna.

Fare ciò che è meglio fare

Alla fine, ogni decisione che si fa deve avere un effetto positivo per il proprio business, per il team e per i clienti. Le ragioni sono tutte scritte qui sopra! L’utilizzo del mobile sta aumentando, le persone sono più felici quando utilizzano siti più rapidi e Google raccomanda i siti dal design responsive.

 

Un design responsive può fare davvero la differenza nella performance di un sito, e con un po’ di lavoro se ne possono trarre soltanto benefici.

Confronto tra Magento e WordPress per sviluppatori di E-Commerce

Se ultimamente si sta gestendo un sito web e cercando di integrare alcune funzionalità di e-commerce al suo interno per accrescere il proprio business, ci si potrebbe confondere con le due soluzioni più celebri: Magento e WordPress.
Se si ha avuta un po’ di esperienza lavorando con WordPress, la complessità di Magento potrebbe sembrare abbastanza scoraggiante, a confronto.

In questo articolo, si evidenzia il perché Magento è il favorito per lo sviluppo di e-commerce, e si trovano anche alcuni consigli su come usarlo in modo eccellente così come si fa con WordPress.

Dall’esterno, entrambe le piattaforme appaiono più o meno simili. Entrambe sono personalizzabili, SEO friendly, possono essere a tema e hanno una forte comunità di supporto online. Entrambi sono CMSs (content management systems) e permettono di aggiungere, modificare e gestire i propri contenuti nel modo più semplice ed efficace. Comunque, le differenze stanno nello scopo principale.

WordPress

WordPress è una piattaforma di blogging open source. Più di 60 milioni di siti web, o il 17% dei siti in generale, sono gestiti da WordPress. Anche siti come eBay, che possiede Magento, usa WordPress per i propri blog. Oltre ad essere ‘user-friendly’, è anche famoso per fornire un’architettura semplice da integrare e per la personalizzazione dei template.

Magento 

Magento, proprio come WordPress, è basato su una tecnologia open source. È una piattaforma di e-commerce che ha caratteristiche che hanno reso fedeli 150.000 e più proprietari di negozi online, inclusi alcuni dei marchi più importanti al mondo, spaziando da piccole aziende a grandi realtà multinazionali.
Magento offre un livello molto alto di personalizzazione e di funzionalità, che rende possibile  ai commercianti  la creazione della propria azienda online,  in base ai loro bisogni aziendali, e fornisce ricche caratteristiche come il multi-store management, la creazione di report, il mobile commerce, marketing, ottimizzazione dei motori di ricerca e altri strumenti di management della vendita via internet.

Identificare lo scopo di un sito

Scegliere uno dei due, in genere dipende dallo scopo di un sito. Sebbene entrambe le piattaforme siano Content Management System, è abbastanza chiaro che Magento è stato costruito apposta per l’e-commerce, mentre WordPress si usa fondamentalmente per contenuti editoriali e per creare siti informativi. La funzionalità di Magento, in generale, è orientata verso una struttura di business di vendita online.
Se l’obiettivo è vendere un grande numero di prodotti online, usare Magento è altamente consigliato. Invece, se ciò che si vuole è semplicemente creare un sito web per postare contenuto informativo, o non si punta a vendere più di una certa quantità di prodotti online, allora WordPress potrebbe essere la soluzione più adatta.

Comunque, la funzionalità dei plug in e-commerce di WordPress è limitata. Se vorresti integrare diversi metodi di spedizione o di pagamento, WordPress potrebbe non permetterti di farlo. Mentre nel Pannello Admin di Magento si troveranno le varie funzionalità dell’e-commerce, come: l’incorporamento dei pagamenti, i metodi di consegna, l’inventario di magazzino, il management dei prezzi, l’evasione degli ordini, etc.
Inoltre Magento è più sicuro di WordPress. Se si vuole vedere il proprio business che si sviluppa, allora Magento è da considerarsi la prima scelta.

Differenze nello sviluppo

Appena si comincia lo sviluppo, le differenze tra WordPress e Magento si faranno rilevanti. Se si ha lavorato in precedenza con WordPress, Magento potrebbe sembrare difficile da imparare a causa delle differenze della terminologia e nelle applicazioni. Comunque, imparare ad utilizzare Magento è più semplice se si realizzano le similitudini tra le due piattaforme, dopotutto sono entrambe Content Management Systems.

Template

WordPress è costituito da diverse pagine e post  modificabili. Quando si sviluppano i file dei template, vengono messi a disposizione molteplici funzioni per variare i post e le pagine. Inoltre, è possibile creare file di template custom da applicare alle singole pagine.

Magento, d’altro canto, funziona pressappoco come WordPress. Qualcosa che su WordPress si può creare con pochi click, ha bisogno di esser creato allo stesso modo su Magento, solo con delle pratiche stilistiche più schematiche. Per esempio, su Magento non si possono impostare ulteriori pagine CMS di template semplicemente creando un file template, ma si devono creare anche nuovi modulo che aggiornino la lista di template disponibili.

Blocchi CMS statici

I blocchi CMS statici sulle funzioni di Magento, sono una specie di combinazione di post e widget su WordPress, e sono richiesti per introdurre testi e immagini su una pagina CMS o in un template. Essi si comportano come i widget su WordPress, che gestisce gli elementi strutturali e i design sui template. Inoltre, bisogna notare che anche Magento offre i propri widget, che forniscono un livello più alto di funzionalità rispetto a StaticBlocks.

La differenza principale tra i due è che la programmazione contenuta su WordPress è basata su un set di script PHP, mentre Magento funziona grazie al concept object-oriented, e coinvolge un numero di file e cartelle.
Peraltro, WordPress ha un accordo di nomenclatura unica, e la maggior parte dei file sono contenuti nella stessa cartella, mentre su Magento diversi file e cartelle hanno lo stesso nome.

Una robusta soluzione per l’E-commerce

È chiaro che Magento è considerata la piattaforma più efficiente e raccomandata in alternativa ai plug-in di WordPress, se si vogliono promuovere le vendite dei propri affari. Una volta che si integra Magento al proprio business, si noteranno alti benefici proprio per le funzionalità che questa piattaforma offre, rendendo la soluzione e-commerce solida.