Chiunque abbia un ruolo nella ricerca web, nei social media, nel web marketing o nelle public relations sa bene quanto l’importanza del content marketing sia importante.
Sebbene ci sia ancora sinergia crescente tra la ricerca, i social media e il content marketing, non sempre tutte queste funzionano bene insieme. Inoltre, vi sono ancora delle convinzioni errate a proposito di cosa sia davvero il content marketing.
Questo post aiuterà a capire come integrare questi tre fattori (social media, SEO e content marketing) in modo da ottenere i massimi risultati da questo connubio.
Essere i migliori, tra i migliori
Il contenuto ottimizzato, social-friendly, pubblicizzato e in qualche modo influente è linfa per tutti quelli che hanno fame di informazioni, per il pubblico multitasking che ogni giorno è bombardato da nuovi messaggi.
Per far si che un brand appaia credibile e notevole ai propri consumatori sulla ricerca web, è importante capire come i tre fattori in questione funzionano e come metterli insieme.
La SEO può dare risposte ricche di contenuto nel momento in cui si ha bisogno; i social media, invece, hanno grande importanza per quanto riguarda le relazioni sociali; i contenuti di alto livello, invece, garantiscono il successo.
Mentre molti marketers discutono su cosa viene prima, se il contenuto, i social media o la SEO, l’approccio più pratico sarebbe quello di usare tutte le tecniche in modo da risultare, al proprio target, la risposta migliore a tutto ciò che i consumatori cercano o richiedono.
La SEO non può lavorare da sola
Più che parole chiave e link, la search engine optimization è una parte importante dell’equazione del successo quando si viene a parlare di content marketing. Mentre la SEO è generalmente in grado di condurre il marketing online autonomamente, i motori di ricerca si aggiornano per indirizzare i contenuti al pubblico social. Questo connubio ha cambiato il panorama della SEO per sempre.
La SEO è un ottimo strumento che tocca quasi ogni ambito del content marketing e fa una grande differenza per quanto riguarda i risultati; ma ovviamente, non può lavorare da sola.
SEO per il contenuto o contenuto per la SEO?
Molti content marketers sono focalizzati sul creare più contenuto o creare contenuto per attrarre link. Quando i social media diventano popolari nel mondo della SEO, questo è l’approccio che si tende ad avere. I social networks e l’utilizzo dei media, in realtà, erano focalizzati ad attrarre l’attenzione più che ad attrarre link, né a creare relazioni o ispirare conversioni e potenziali riferimenti.
Avere 500 post di un blog ottimizzati e avere 50 frasi chiave che nessuno leggerà mai non è più utile di attrarre 50.000 visitatori capitati per caso su un sito. Avere delle performance superficiali porta ad avere tattiche superficiali. E l’ultima cosa che si vuole, è caratterizzare la propria strategia con la superficialità.
Ottimizzare le opportunità
I search marketers sono opportunisti di natura. Ogni volta che un trend emerge nel marketing online, dai blog ai social media, i professionisti hanno già adattato una tecnica per fare in modo che portino beneficio al proprio business. Questo opportunismo è ovviamente esteso anche al content marketing.
Quando questo opportunismo si trasforma in manipolazione che esce dalle linee guida dei motori di ricerca, il rischio è quello di trasformare tutto in un enorme disastro.
Ma la cosa importante è: Google è un campo di battaglia per gli operatori SEO e per tutti quelli con esperienza sul campo reale.
Essere creativi ed analitici, con una mente ottimizzata può dare i suoi frutti, soprattutto nel trovare soluzioni ai difficili problemi di mercato. Essere specialisti bloccati sul content marketing, troppo focalizzati sulle parole chiave e sul link building sui social media, dovrebbe essere evitato.
Certo è che sarebbe meglio prendere alcune caratteristiche sia dalla SEO focalizzata sui content marketing che su quella incentrata sui social media, ad esempio: più contenuti per aumentare la presenza nelle ricerche tenendo conto di come possa essere propinato sui social (in stati brevi, inserendo foto, o scrivendo post adatti a un blog). Gli argomenti: che siano programmati su un calendario di contenuti ma che derivino da una domanda reale di ricerca; l’ottimizzazione tecnica che vada di pari passo alla promozione mediante i social.
La parte più difficile riguarda le conversioni: per ottenere una conversione è essenziale mettersi nei panni di un potenziale cliente, e ciò che è necessario chiedersi è: “cosa renderebbe spontanea una conversione?”. Immedesimarsi nel panni di chi si vuole adescare è un passo importante, se si vuole far in modo di perfezionarsi sempre di più. A questo punto, provvedere a ciò che si può migliorare è semplice.
Il contenuto è il motivo per cui la ricerca comincia, prima di tutto. Quindi è bene assicurarsi che il proprio contenuto sia creato in modo da attrarre il proprio target, così che le conversioni arrivino naturalmente. Con questo approccio, l’investimento che si farà sul contenuto di alta qualità, ottimizzato e social-friendly pagherà sempre, per molto tempo ancora.