Gli esperti di marketing e gli inventori sono continuamente spinti a completare progetti in timeline sempre più ridotte. Per questo motivo, Adobe sta cercando di aiutarli portando applicazioni sempre più veloci sul mercato, senza aver bisogno di imparare codici o di sfinire il team di sviluppo.
Adobe Digital Publishing Solution è stato lanciato a Luglio. Secondo Adobe, la soluzione è quella di permettere ai creatori di ideare app digitali utilizzando strumenti creativi già conosciuti, come InDesign. Pare che Adobe abbia già visto risultati tra tre pubblici maggiori: editori che cercavano un nuovo modo di presentare il contenuto, esperti di content marketing che cercavano di creare l’affinità del brand e condurre prospetti tramite i funnel di vendita, e le aziende che cercavano di raggiungere pubblico interno con informazioni aggiornate della compagnia o con materiale aggiuntivo.
Sembra però che consegnare contenuto mediante un’app porti diversi vantaggi, tra cui il poter pubblicare contenuti con cui gli utenti vogliono davvero entrare in contatto.
Ogni gruppo ovviamente cerca di portare a termine diversi obiettivi. Gli editori vorranno avvicinare i lettori e far crescere la loro fedeltà al brand, gli esperti di content marketing vorranno invece rapportarsi con nuovi utenti ed aiutarli mediante il funnel delle vendite e così via, mentre le aziende vorranno propinare contenuto al proprio pubblico essendo in grado di misurarlo e controllarlo.
Spesso molte applicazioni soffrono di ‘abbandono’, mentre secondo Adobe “i consumatori non abbandonano un’applicazione che soddisfi appieno le loro esigenze”.
Ecco quindi cosa offre Adobe: Adobe Digital Publishing Solution supporta Android, Windows, IoS e la versione desktop con un web viewer, tutto creato da un programma. C’è la possibilità di separare le notifiche a diversi tipi di pubblico, ed il prezzo varia in base all’utilizzo e al pubblico (ad esempio quanti impiegati lo userebbero in un’azienda).
Ad oggi pare che i potenziali clienti possano essere chiunque gestisca servizi finanziari e assicurazioni, beni di consumo, case automobilistiche e vendita al dettaglio.