Risparmiare nel web marketing: oggi è possibile

Cosa suona meglio? Spendere migliaia (o milioni) di euro in pubblicità cartacea o televisiva, piuttosto che in campagne il cui ritorno sugli investimenti sono delle incognite, o risparmiare e integrare soluzioni semplici nella propria strategia di marketing corrente ed essere più vicini ai propri consumatori? Il marketing non deve necessariamente essere costoso, piuttosto deve essere pensata in modo intelligente perché abbia dei ritorni importanti.

Il mondo digitale propone infinite possibilità per utilizzare il marketing targettizzato per raggiungere l’esatto pubblico che si desidera, e le aziende mondiali stanno cambiando piani di marketing per trarne vantaggio.
Prima di implementare nuovi piani per l’azienda, occorre fare un audit di ciò che si spende e in cosa viene speso il denaro, e capire come queste tattiche possano essere in linea con il proprio piano aziendale. E soprattutto, occorre fare un bilancio delle spese per essere sicuri che in caso di cattivo rendimento, ciò non determini il fallimento della propria azienda. Per questo motivo è importante badare a spese, soprattutto in un campo incerto come il marketing, in cui ottimi risultati possono essere ottenuti anche grazie a campagne economiche ma ben pensate.
E ci sono diverse tecniche da valutare, prima di decidere di destinare gran parte dei fondi aziendali a pratiche costosissime e incerte.

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  1. Potenziare le pagine social

Nel caso non fosse ancora chiaro, avere delle pagine social di questi tempi è fondamentale. E pensare di poterle evitare significa limitare enormemente la possibilità di attrarre nuovo pubblico, di farsi conoscere, di farsi apprezzare. Per questo è essenziale potenziare al meglio le pagine Facebook e Twitter, ma anche Instagram e Pinterest (a seconda delle esigenze e del tipo di marketing).
Inoltre, farlo vi farà risparmiare centinaia, migliaia di euro in alternative di marketing.  Ma cosa permette di fare una pagina social? Una pagina social vi permetterà di:

  • Avvertire i followers delle promozioni correnti e degli aggiornamenti riguardanti l’azienda
  • Offrire supporto ai clienti e di ottenere un feedback istantaneo
  • Connettersi con i brand più influenti nel proprio campo
  • Ottenere la copertura dei media condividendo contenuto e news

Quanto costerebbe ottenere tutto ciò, senza prendere in considerazione i social?

  1. Pensare in termini di SEO

Parlando di motori di ricerca, ci sono diversi modi per dare un impulso alle possibilità di essere tra i primi risultati nei primi motori di ricerca  e se n’è sempre parlato molto. Alcune sono tecniche complesse, altre sono molto semplici e non richiedono alcun costo nell’essere implementate, come ad esempio:

  • Determinare quali parole chiave si rapportano meglio al proprio brand, ma soprattutto quelle a cui i potenziali fanno riferimento per cercare ciò che viene offerto
  • I contenuti sul sito, sui blog e sui social media richiedono soltanto tempo per essere pensati e condivisi, ma sono tra le fondamenta di una qualsiasi strategia di marketing di oggi
  • Utilizzare plug-in SEO gratuiti, come Yoast per WordPress, che aiutano a ottimizzare le pagine web e le intestazioni, le meta descrizioni, i sottotitoli e i tag alle foto
  • Generare backlink lavorando con nuovi brand simili e condividere link dei propri prodotti tramite le recensioni o il guest blogging

Un’altra parte essenziale del marketing di successo è assicurarsi che i prodotti e i canali che li rappresentano funzionino bene e rendano felici e soddisfatti gli utenti. È fondamentale anche avere un design responsive al proprio sito, così che sia facilmente leggibile anche da chi lo visita mediante un dispositivo portatile. Inutile dire che ogni malfunzionamento del sito porterà a screditare l’attività, sia da parte degli utenti che da Google.

  1. Dare delle ricompense per le (buone) recensioni

Avvicinare nuovi clienti è senz’altro la priorità assoluta, ma tenersi stretti quelli che si hanno e incentivarli a far crescere il network per te fa ovviamente risparmiare denaro. Spingere i clienti a parlare delle loro esperienze avute con la vostra azienda farà crescere il numero dei potenziali clienti in un batter d’occhio, a costo zero. Ovviamente, però, i clienti che si impegneranno a farlo saranno più incentivati se sanno che li aspetta una ricompensa (uno sconto, un voucher..). Anche perché se lo saranno meritati. Ma non è una tecnica che farà felici solo le aziende, ma anche i consumatori: infatti, saranno loro per primi a essere soddisfatti (chiaramente se i prodotti permettono di esserlo), e verrà naturale referenziare l’azienda da cui hanno acquistato un determinato prodotto agli amici.
E l’azienda, intanto, risparmia su altre strategie di marketing.

  1. Condividere contenuto di alta qualità

Il content marketing via blog, video e foto costerà un po’ di sforzo generale ma è la strategia che rende più di tutte, dando infiniti benefici, soprattutto se una campagna di content marketing riesce a diventare virale.
I contenuti postati regolarmente pagano in termini di nuovi clienti (l’82% di specialisti hanno guadagnato clienti grazie al blog) e danno credibilità ad un’azienda soprattutto sul nascere, ma anche durante il suo percorso di vita facendola apparire stabile e vicina ai clienti.
Non a caso nel mondo del web marketing si continua a portare avanti l’idea di “umanizzare” le aziende e di evolvere le strategie basandosi sui clienti e sui commenti che lasciano sulle pagine social. Perché non provare, dunque, soprattutto a costo zero?

In fondo basta saper scegliere in modo corretto: tutto dipende dal budget aziendale, dagli obiettivi che ci si pone e a quanto si è disposti a sacrificare per ottenere ciò che si vuole (nonostante il raggiungimento degli obiettivi non sia così scontato). Quindi, anziché destinare sin da subito migliaia di euro in campagne personalizzate, perché non provare prima con delle semplici tecniche che daranno gli stessi risultati, risparmiando sul budget aziendale che potrà servire in futuro alla crescita dell’azienda?

Come definire la mission aziendale tramite il proprio sito

Ancora prima di pensare a un qualsiasi miglioramento del proprio sito web (che riguardi la SEO o qualsiasi altra cosa), bisognerebbe chiedersi: qual è la missione del sito web? Perché le persone dovrebbero visitare questo sito, leggerne i post o comprare i prodotti in vendita? Qual è lo scopo del portale? E rispondere a queste domande dovrebbe essere naturale e dovrebbe avvenire in modo rapido.  In questo post spiegheremo l’importanza di avere una missione ben precisa e soprattutto di come comunicarla al proprio pubblico.

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Cos’è una missione?

La missione del proprio sito web consiste nelle idee che si hanno a proposito del proprio portale e della propria compagnia. Ogni proprietario di un qualsiasi sito web ha delle aspettative riguardo i propri visitatori. Ovviamente si vorrà che questi leggano i post che vengono scritti o che comprino i prodotti venduti, o forse li si vuole informare o intrattenere
La cosa più importante prima di cominciare a far qualsiasi miglioramento al proprio sito web è quindi quello di pensare alla propria mission. E occorre pensarci con una certa serietà. Non è semplice avere bene in mente cosa si vuol fare, infatti questo è uno dei problemi principali che un sito possa avere (o meglio, che i proprietari dei siti hanno). Molti non chiariscono qual è la propria offerta e cosa la rende così speciale.

Come si definisce la propria mission?

Innanzitutto occorre prendersi del tempo mettere per iscritto qual è in definitiva la propria missione, e bisogna farlo avendo chiaramente in testa cosa si vuole fare, pensando a un messaggio da inviare al proprio pubblico. Una volta che questo messaggio è chiaro, sarà più facile comunicarlo ai clienti.
Per aiutarsi a formulare la fantomatica missione, ci si può aiutare rispondendo ad alcune domande che dovrebbero avere una risposta chiara sin da subito:

  • Cosa può fare la gente con il prodotto/informazione/servizio che offro tramite il mio sito?
  • Cosa rendono le mie idee o i miei prodotti unici?
  •  Come può, il mio prodotto o servizio, migliorare la vita del mio cliente?
  • Perché le persone dovrebbero comprare il mio prodotto o servizio sul mio sito e non su un altro (magari più economico o più conosciuto)? Perché le persone dovrebbero seguire i miei consigli e non quelli di un altro blog?
  • Qual è la ragione per cui sto offrendo il prodotto/servizio/informazione, oltre al profitto?
Come fare per far conoscere la missione aziendale al proprio pubblico?

Una volta che la missione è chiara, è possibile vedere se sul proprio sito si ha la percezione che questo messaggio arrivi anche ai clienti. Occorre innanzitutto focalizzarsi sull’home page e le landing page, perché sono appunto le pagine a cui i visitatori accedono entrando nel sito. Prendendosi il proprio tempo, è molto importante chiarire i punti facendo in modo di evidenziare i più importanti. L’attenzione delle persone verso qualcosa è piuttosto effimera, soprattutto nel web. Quindi è importante riuscire a esprimere un concetto in modo chiaro, rapido e diretto sin da subito.

Ci sono un paio di modi per assicurarsi che la propria missione e i propri intenti siano chiari al proprio pubblico: scrivere  contenuto introduttivo di alto livello, assicurarsi che le intestazioni e le tagline siano chiari e inserire foto di alta qualità e pertinenti al contenuto che si presenta.

1. Contenuto introduttivo

Tanto per cominciare, l’homepage e le landing page in generale devono assolutamente includere un’introduzione che sia chiara. In questo testo bisognerà spiegare la missione del proprio sito sin da subito, in modo da proporla al pubblico senza utilizzare mezzi termini e giri di parole. Di che cosa si occupa il sito? Cosa si sta vendendo? La cosa più importante è assicurarsi che il messaggio sia molto chiaro e che la forma sia adatta al pubblico a cui ci si rivolge. Attenzione a non eccedere con i concetti e con le parole, due paragrafi andranno benissimo!

2. Intestazioni e tagline

Un altro modo per comunicare la propria missione al pubblico è quella di fare un buon utilizzo di intestazioni e tagline: cosa sono? Per intestazione si intende il titolo di una pagina o di un post, mentre una tagline è una parola o una piccola frase che chiarisca ciò a cui si riferisce un contenuto. Può essere una piccola spiegazione del titolo o una descrizione del brand.

È fondamentale che i titoli e le tagline comunichino con precisione il nocciolo della questione di un prodotto o di un contenuto, in generale. E qui si entra nello stile di scrittura e nella scuola di pensiero. Meglio una frase di impatto o una esplicativa, che lasci il cliente a meditare su ciò che vuole fare? Ovviamente ognuno penserà a ciò che è più adatto per il proprio mercato, creando una frase che convinca il cliente a convertire. Un piccolo accorgimento, però, è quello di rivolgersi al pubblico con delle frasi che implichino delle reazioni e delle azioni da parte dei clienti, ad esempio: “migliora il tuo sito con SEOceros!”.

3. Fotografie

Il terzo e ultimo modo per chiarire la propria mission aziendale con il pubblico è quella di fare un buon uso delle fotografie. La maggior parte dei prodotti esposti su un sito viene accompagnata con delle foto relative, ma prima di caricare una fotografia è necessario pensare a cosa vorrebbe sapere veramente un cliente prima di effettuare un acquisto. Molto spesso le fotografie sono eccessivamente ritoccate, riducendo l’autenticità della fotografia in sé che sarà meno fedele al prodotto pubblicizzato. Perché è vero che una fotografia deve essere allettante, ma è anche vero che se un cliente acquista un prodotto aspettandoselo in un determinato modo, quando lo riceverà e si accorgerà che è molto diverso terrà presente quest’esperienza prima di effettuare un nuovo acquisto.

Quindi: essenziali sono le foto di alta qualità, ma è altrettanto importante che siano fedeli all’aspetto originale del prodotto.

Conclusione

La missione principale di un’azienda è quella di offrire qualcosa di unico al mercato: alcune idee sono ottime, alcune no, e l’importante è saperle riconoscere prima di danneggiare la propria azienda e rimanere delusi delle proprie aspettative. Ma soprattutto la missione è saper comunicare al proprio pubblico queste ottime idee, che poi sarà il giudice della vostra missione e, in fin dei conti, sarà quello che vi permetterà o meno di avere successo. Quindi, è importante definire da subito le proprie missioni!

Twitter introduce i conversational ads

Quale azienda non ha mai utilizzato i social media per promuovere la propria attività? Sicuramente ci si sarà anche imbattuti negli hashtag, ovvero delle parole anteposte dal simbolo “#” utilizzate per rintracciare tutti i contenuti riguardanti quella determinata parola. Ogni tanto però capita anche di imbattersi in alcuni abusi di questi preziosi strumenti, ad esempio quando si utilizza un hashtag troppo lungo in un intervento. Chi mai ricercherà un #hashtagcosìlungoperrintracciaredeterminatipost? Nessuno. Questo è il caso di un abuso. Gli hashtag in genere devono essere brevi e soprattutto occorre pensare a quanto possano essere utilizzati per rintracciare determinati contenuti, prima di inserirli.

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Twitter può senz’altro essere considerato il padre dell’uso di hashtag, che con il tempo si è poi introdotto in altri social network. Ora, la celebre azienda sta introducendo un formato tutto nuovo delle inserzioni che concilino l’utilizzo delle pubblicità con appunto gli hashtag, per potenziare ulteriormente questi strumenti. Ma di che cosa si tratta, di fatto?

Essenzialmente parliamo di tweet promossi e sono stati battezzati con il nome di conversational ads. L’hashtag includerà un pulsante call-to-action con diversi hashtag che il proprietario può creare per la propria campagna; il pulsante servità a scegliere tra gli hashtag all’interno del tweet e ritwittare l’inserzione.
Twitter ha mostrato come esempio una compagnia di caffè che potenzialmente promuove le proprie miscele speciali. L’hashtag ad di Twitter chiede ai followers di scegliere una miscela e offre due pulsanti d’azione diversi sottostanti al tweet in cui i consumatori possono scegliere.

Una volta che l’utente ha cliccato, il pulsante apre un editor di tweet con un messaggio preimpostato dall’azienda dell’annuncio, assieme all’hashtag della campagna. Il consumatore può aggiungere qualsiasi messaggio voglia twittare e condividerlo sulla propria timeline. Il tweet condiviso conterrà anche delle foto originali della compagnia derivanti dall’inserzione.
Per mantenere l’atteggiamento polite, l’azienda che pubblica l’inserzione invia un messaggio di ringraziamento alla persona che ha condiviso l’annuncio. Perché è sempre bello, comunque, far sentire importanti i propri consumatori; soprattutto se questi rimarranno fedeli al brand.

Secondo Twitter, le nuove tipologie di inserzioni aiuteranno la crescita di contenuti senza extra budget da dover impiegare e promuoveranno le “conversazioni organiche”.

Sembra che le inserzioni possano offrire ai consumatori un modo di partecipare alla campagna pubblicitaria del brand, appunto votando, rendendo così attivo il comportamento del consumatore.

Sebbene i nuovi “conversational ads” siano ancora in versione di prova, già grandi aziende come Samsung e Lifetime stanno provando questo servizio nuovo di zecca.
Twitter ha affermato in una dichiarazione che la versione beta delle inserzioni è disponibili per dei brand selezionati, ma che comunque l’azienda rimane al servizio dei clienti per dei chiarimenti e delucidazioni in merito, rendendosi disponibile grazie alla pagina dei contatti.

Messaggi automatici: come danneggiano una relazione

A volte i marketers sembrano avere una risposta a tutto. Quando un cliente dice qualcosa, lo specialista può attaccare una pappardella rispondendo con dozzine di frasi fatte. Se il cliente replica opponendosi, il rappresentante può rispondere velocemente ribattendo, come se fosse una macchina programmata. Se un cliente fa una domanda, il rappresentante può velocemente rispondere con un’altra risposta premeditata. E, spesso, si va avanti all’infinito.
Perché, in genere, è tutto preparato nel mondo del marketing. Ma bisogna chiedersi: è davvero una buona strategia?

Basti pensare al chiamare una compagnia che risponde con dei menu automatizzati. Mai capitato di urlare contro i messaggi preimpostati cercando di saltare il menu per mettersi in contatto con qualcuno di umano? È un’esperienza comune a tutti.
Come mai, allora, le aziende continuano ad utilizzare questi sistemi tanto odiati e assistenti che ripetono frasi fatte?

Sebbene i rappresentanti delle vendite non siano così automatizzati, a volte utilizzano frasi che possono sembrare un po’ finte. E spesso tendono a preferirle per la poca pazienza e per velocizzare le conversazione. Ma non sempre è una buona idea, perché di fatto ogni messaggio merita la giusta attenzione, così come ogni cliente merita di avere a che fare con una persona con cui possa colloquiare, e  non una risposta automatica.

Di seguito verranno evidenziate due (tra le moltissime) tipici messaggi automatici da evitare e verrà spiegato come rivederle possano  cambiare del tutto l’approccio con un’azienda o un cliente.

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“Contatto sempre compagnie proprio come la tua.”

Questo è uno degli approcci più finti che ci possa essere, perché due aziende non saranno mai esattamente uguali, anche se hanno gli stessi obiettivi. Ogni compagnia ha dei piani, punto fermi e obiettivi. Quando un rappresentante dice di aver parlato con 10 compagnie identiche a quella in questione, il destinatario può facilmente capire che la stessa frase è stata utilizzata altre dieci volte. E non è una nota positiva, perché non ha nulla di personale né fa sentire il destinatario davvero importante.
I rappresentanti , invece, dovrebbero focalizzarsi su ciò che di specifico ha un’azienda. Piuttosto che generalizzare in questo modo il lavoro di un’azienda, dovrebbero menzionare ciò che li ha colpiti davvero, qualche caratteristica che solo quell’azienda ha – quantomeno per il rispetto dell’azienda stessa e dei suoi dipendenti, che ogni giorno cercano di distinguersi; in alternativa, si può dire di aver lavorato con qualche azienda dello stesso settore.

 “Ho dato un’occhiata al vostro sito e sono rimasto colpito.”

Okay, ma da cosa, precisamente?
Questa è una delle frasi che meno avrà credibilità. Perché? Perché può venire utilizzata per ogni azienda, in ogni tipo di mercato, in qualunque occasione. Cosa di preciso ha colpito il mittente di un’azienda? Questa frase dimostra che l’incaricato non ha affatto effettuato una ricerca approfondita riguardo l’azienda, ma si sarà solo limitato ad accedere al sito web e a cercare i contatti per poter mandare questo messaggio.
In ogni caso, questa frase può essere trasformata in un ottimo approccio aggiungendo “..sono colpito per questo motivo, per questo e per quest’altro”. Includendo i motivi specifici, il mittente potrà dimostrare di aver effettivamente ricercato informazioni sull’azienda, garantendosi così maggior stima da parte del destinatario.

Bisogna ricordarsi che al centro del marketing ci sono le persone, quelle vere. Quando qualcuno acquista un prodotto, si fa affidamento su un umano che possa procurare statistiche e aiutare a raggiungere degli obiettivi. A volte, può accadere che questo qualcuno utilizzi un format preparato per interagire. Anziché utilizzare queste frasi fatte che non gioveranno né all’azienda, né ai traguardi personali, occorre personalizzare un messaggio.

Perché in fondo, non si automatizza una relazione.

Obiettivi del 2016: perché le compagnie dovrebbero promuovere la sicurezza dei dati

Nel 2016, la sicurezza di internet sarà più importante che mai. Negli scorsi anni, centinaia di milioni di documenti privati sono stati persi, e aziende di tutto il mondo hanno subito danni per milioni di dollari. Sia i danni subiti dai dispositivi mobili, dai social network o da processi di vario genere, sono costati parecchio. Gli utenti sono esausti quando si avvicinano ad una compagnia e forniscono dati, proprio a causa delle recenti notizie riguardanti le violazioni della sicurezza.
Per guadagnare la fiducia dei clienti, ora è necessario promuovere la sicurezza proprio per loro. La protezione dalla perdita di dati e altre forme simili di prevenzione non sono più viste come garanzia; per posizionarsi in una posizione di fiducia e affidabilità con i propri clienti, un’azienda deve stabilire (e promuovere) determinate regole di sicurezza.

Ecco alcune cose da tenere a mente quando si valuta la sicurezza di una compagnia per il prossimo anno.

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  1. Nessun dispositivo è completamente protetto

Sebbene molti si sentono sicuri sui proprio MacBook e su altri dispositivi, credendosi al sicuro, la realtà dimostra il contrario. All’inizio di quest’anno, milioni di informazioni di utenti che usufruiscono del Mac sono state rivelate. Sebbene il celeberrimo MacKeeper sia conosciuto come un perfetto protettore per gli utenti di Apple, non è sempre così.

Un  “hacker dal cappello bianco” ad inizio hanno ha svelato più di 10 milioni di documenti privati in un database, accessibili semplicemente  visitando un gruppo di indirizzi IP. In questa operazione di hacking, non è stata richiesta alcuna password o username. Un ricercatore ha ammesso di esser stato in grado di aver avuto accesso a una serie di dati personali, incluse password, username, numeri di telefono, indirizzi e-mail e nomi, ma anche l’indirizzo IP, informazioni di sistema e licenze di software.

Sebbene questa violazione abbia dato voce a un ovvio problema riguardante l’integrità delle impostazioni di sicurezza, la cruda realtà è che questi eventi avverranno sempre più spesso. Mentre i fornitori di Apple e di altri software cerchino di correre ai ripari, è bene considerare anche la quantità di malfunzionamenti che creeranno disagi tra gli utenti.

  1. I danni causati dagli hacker necessiteranno di riparazioni molto dispendiose

Ovviamente gli hacker non selezionano basandosi sulla dimensione di una compagnia, sul tipo di industria o su altri valori discutibili. Gli episodi di hacking di quest’anno hanno colpito compagnie molto diverse come Target, Home Depot e EBay, causando danni per milioni di dollari e facendo regredire i processi in modo significativo. I numeri sono pazzeschi: solo quest’anno, più di un miliardo di documenti personali (inclusi documenti finanziari, sanitari, e riguardanti le residenze) sono stati hackerati e scoperti illegalmente. L’impatto di questi episodi, per le aziende, sono devastanti: gli effetti immediati sono la perdita di dati, di clienti e imposte salatissime, mentre quelli a lungo termine prevede (oltre alla continua perdita di clienti) anche la perdita di reputazione.

  1. Conclusione

La sicurezza dovrebbe essere davvero tra le priorità di un’azienda: innanzitutto per i danni precedentemente descritti. Non tutte le aziende possono permettersi di affrontare le spese derivanti da un attacco di hacking, specialmente se appena affacciate sul mercato o non ancora perfettamente stabili. Si provi a pensare alle conseguenze tragiche che dovrà subire questa ipotetica azienda hackerata: oltre alle spese aziendali  derivanti dall’attacco, occorre considerare che, senza le giuste tutele, e soprattutto dopo aver appreso le conseguenze delle violazioni, i clienti difficilmente rimarranno fedeli ad un brand che non li protegge. In secondo luogo, promuovere la sicurezza dei dati dei clienti non potrà far altro che migliorare la reputazione dell’azienda stessa. Quando un cliente è a conoscenza del fatto che i suoi dati (di diverse tipologie ma allo stesso modo importanti) sono al sicuro, è anche più portato a recensire positivamente e raccomandare un brand ai suoi conoscenti, senza contare che s’instaurerà un rapporto di fiducia tra il cliente e l’azienda molto solido – e si sa bene quanto sia importante la fiducia di un cliente per una qualsiasi azienda.

Dunque, promuovere la sicurezza della propria azienda non potrà far altro che apportare benefici a entrambe le parti. Sarà il 2016 l’anno della svolta nel campo della sicurezza dei dati?

Che differenza c’è tra le risorse guadagnate, possedute e a pagamento?

Un’efficace strategia di contenuti non si basa soltanto su una tattica: infatti, avvicinare lead (ovvero quegli utenti che hanno avuto modo di conoscere un’azienda ma qualcosa ancora li trattiene dal convertire) richiede costanti sforzi persuasivi, contenuto di alta qualità, visite nei blog altrui, identificazione di campagne co-marketing e l’ideazione di una strategia per promuovere  il contenuto creato.

Dato che la parola “contenuto” è un termine piuttosto generico, è importante riconoscere diversi tipi di risorse che possono essere influenzate nel processo e conoscere le differenze tra di essi: quali sono guadagnati, posseduti e a pagamento. Come armonizzarli è un processo determinante per il successo degli sforzi mirati alle conversioni.

Per avere successo in tutti e tre i tipi di contenuto, ecco alcune dritte da seguire su come potenziarli.

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La differenza tra le risorse guadagnate, possedute e a pagamento

Far conciliare i diversi tipi di risorse aiuterà ad attrarre, nutrire e avvicinare le conversioni, ma cosa significano davvero questi termini? E quando si tratterà della strategia dei contenuti, come inserirle nell’equazione?
Occorre sforzarsi sul fronte di tutti e tre i tipi di risorse, poiché tutti sono importanti per gli obiettivi generali e necessitano di convergere nella strategia – sebbene le loro differenze.

Risorse guadagnate

Quando si parla di ‘risorse guadagnate’, si intende semplicemente l’esposizione mediatica che si è ottenuta con il passaparola. Che sia il contenuto fantastico che si ha creato, l’influenza degli sforzi della SEO, l’eccellente servizio dell’utente offerto o una combinazione tra gli elementi, menzionando i risorse guadagnate si intende il riconoscimento ricevuto come risultato.
Si possono guadagnare questi risultati ottenendo menzioni dalla stampa, recensioni positive, repost, etc.
Per facilitare questo meccanismo si possono aiutare i giornalisti o gli autori dei post a scrivere i loro articoli, o contribuendo intervenendo nei contenuti dell’industria della pubblicazione.

Grazie alla crescita della popolarità delle piattaforme social come Twitter e Quora, è diventato più semplice per gli autori o giornalisti raggiungere le aziende per citarle negli articoli o nei sondaggi dei loro articoli. Questo tipo di accredito aiuta a costruire l’affidabilità attorno all’impresa.

Risorse possedute

Le risorse possedute, invece, sono quelli su cui si ha il controllo totale: il contenuto per la compagnia, il blog, gli account dei social newtork. Sebbene il contenuto posseduto ha può avere diverse forme (post dei blog, studi specifici, etc.), lo scopo principale di questo tipo di contenuto è continuare a dar valore ai lead appena si spostano nel funnel. Questi assetti offrono un messaggio più controllato riguardo la compagnia.

Perciò se si sta cercando di animare i lead generati con i contenuti guadagnati o se se ne vuole attrarre qualcun altro, è importante focalizzarsi sul produrre risorse educative e di un certo livello. Alla fine, questo contenuto può aiutare i lead a determinare se lavorare con voi è la scelta giusta per loro.

Risorse a pagamento

Sebbene l’afflusso di materiale di oggi può rendere difficoltosa la lotta di una compagnia per emergere, porta con sé un afflusso di metodi per promuoverlo.

Le risorse a pagamento sono utili come metodo per promuovere il contenuto e aumentare l’esposizione di esso e vi sono una varietà di tecniche a pagamento da utilizzare: ad esempio, le piattaforme sociali come Twitter, LinkedIn, Facebook e Pinterest offrono alcune opzioni pubblicitarie che possono aumentare l’esposizione di un sito o un contenuto. Per le aziende B2B, Twitter e LinkedIn sembrano essere le piattaforme più efficaci, ma si possono utilizzare strategie simili anche su Facebook e Pinterest. Tutto dipende dalla piattaforma in cui il proprio target è più attivo e affezionato al brand.

Come utilizzare le risorse a pagamento per aumentare l’esposizione dei propri contenuti

Come detto prima, combinare questi elementi può dimostrare di essere una mossa molto potente, in termini di generare e coinvolgere lead.

Si tratta principalmente di fornire il giusto contenuto al momento giusto. Una volta individuate i tempi migliori e le richieste degli utenti, si può iniziare a provvedere a creare contenuti creati appositamente per quegli utenti che hanno già avuto modo di conoscere un’azienda (magari per sentito parlare) ma qualcosa ancora li trattiene dal convertire. Per quanto riguarda LinkedIn, i link che indirizzano direttamente ad una landing page, converte il 500% in più rispetto ad un link che porta ad un contenuto di un blog.

Per quanto riguarda invece Twitter, si può dire che è piuttosto economico come mezzo a pagamento: infatti, i tweet promossi ricevono moltissimi click addizionali spendendo una cifra piuttosto ridotta. In base alle esigenze della compagnia e al numero di tweet promossi, si potrà valutare quale sarà la mossa esatta.

Conclusione

Perché la strategia dei contenuti di un’azienda funzioni, è necessario dunque far conciliare tutte le risorse a disposizione, proponendo comunque contenuti di alta qualità ed usufruendo di tutti quei servizi che potranno dare la spinta alle risorse di cui si è in possesso. Le strategie di marketing sono comunque in perenne evoluzione e possono variare nel tempo: ciò che non dovrebbe cambiare, è far conciliare i bisogni degli utenti con quelli di un’azienda e sfruttare tutti i metodi a propria disposizione per raggiungere il successo.