Consigli SEO: ottimizzare per gli utenti o per i motori di ricerca?

Una delle cose principali dell’avere un’importante presenza online, è avere un buon sito web. Quando il buon sito web però non ha molta visibilità è pressoché inutile, motivo per cui è necessario affidarsi ad una solida campagna SEO.
La domanda che ci si pone quando si pianifica la strategia SEO spesso è: bisogna essere più focalizzati sull’ottimizzazione per i clienti o per i motori di ricerca? Un tempo questo era un vero compromesso; molte tattiche SEO (come ad esempio il riempimento di parole chiave, lo spam etc. erano efficaci per acquisire maggiore presenza, finché non è entrata in gioco la fantomatica esperienza dell’utente.
Oggi, grazie ad algoritmi più intelligenti e sofisticati, i motori di ricerca moderni sono migliorati anche nella comprensione e nella revisione dei fattori che rendono un sito web di qualità.

Dunque, la risposta alla domanda “bisogna dare priorità agli utenti o ai motori di ricerca?” è: per il 2016 e probabilmente anche per gli altri anni a venire, la priorità va a entrambi. Ecco alcuni consigli SEO:

#1 – Mobile Responsive

Ormai non è una news per nessuno, avere un sito web responsive è fondamentale, anche dal momento in cui l’ultilizzo di Google da dispositivi mobili ha superato di gran lunga le ricerche via desktop. Ciò significa che se il proprio sito non funziona correttamente sui dispositivi mobili, il rischio è quello di alienare la metà dei possibili clienti, senza contare le scarse opportunità di essere trovati dai motori di ricerca (dal momento che essi stessi preferiscono i siti web responsive).

#2 – Efficienza

La frustrazione che si crea a causa dell’inefficienza di un sito è forse il motivo principale per cui un utente non vorrà mai più tornarci, su quel dominio. Cosa si intende per inefficienza? Caricamento lento, link non funzionanti, navigazione confusionaria, applicazioni piene di errori, tecnologie obsolete.
Oltre a provocare una cattiva esperienza dell’utente, il malfunzionamento del sito web potrebbe creare problemi alla SEO: si innalzerebbe la probabilità di scendere nelle classifiche dei motori di ricerca, mancando completamente gli obiettivi.

#3 – Customer service

Il customer service e il supporto è una chiave fondamentale per avere successo nella strategia di marketing, e la SEO si dimostra incredibilmente d’aiuto in questo caso. Avere pagine FAQs, istruzioni dei prodotti e pagine di consigli è utilissimo, soprattutto se sono facili da trovare.
Provvedere a queste risorse per gli utenti, che dovranno essere semplici da trovare, gioverà anche al patrimonio aziendale: infatti, queste pratiche potranno far risparmiare denaro per quanto riguarda il customer service (oltre al tempo richiesto per rispondere alle stesse domande poste da diversi utenti).

#4 – Ottimizzare il processo di vendita

È difficile che le persone si affidino alla vendita di un prodotto o servizio dopo la prima volta che notano la presenza di un brand online. In particolare, se si ha un processo di vendita complesso. Per promuovere l’attività, un sito web ha bisogno di contenuto che risponda alle domande, che assista il cliente al 100% durante tutto il processo di vendita.

I motori di ricerca moderni sono molto più intelligenti e complessi di prima, ma l’obiettivo principale rimane lo stesso: fornire agli utenti le migliori risposte alle loro domande, quindi i migliori risultati alle parole chiave ricercate. Ottimizzando il sito web per i consumatori, anziché manometterlo o cercare dei trucchetti per i motori di ricerca, gioverà al sito web che otterrà ottime classificazioni sia ora che nel futuro.

Analysis Workspace: a cosa si sta approcciando realmente Adobe?

La compagnia Adobe sta facendo parlar di sè nel campo dell’analytics con una soluzione che porta le compagnie ad analizzare, condividere e migliorare i dati di marketing mediante Adobe Analytics.  Come già detto in precedenza, questo nuovo strumento si chiama Analysis Workspace e permette di cambiare il modo di organizzare e visualizzare i dati di una compagnia.
Ma cosa ne pensano gli analisti?

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La parola agli analisti

Adobe si sta dirigendo verso un mercato di richieste provenienti dai manager del marketing, dagli specialisti del mechandising e da chi si occupa in genere delle analisi. Certo è che l’ultima innovazione di Adobe  verte sull’influenzare i dati per condurre le decisioni di business.
Secondo recenti report, si stima addirittura che i valori dei dati digitali creati aumenteranno del 40% ogni anno fino al 2020, sebbene le aziende cerchino di sovvenzionare e assumere talenti analitici. Alcune aziende di consulenza stimano che entro il 2018 la domanda per i professionisti del settore analitico sarà superiore del 60% rispetto alle risorse. Con questi dati, è quindi fondamentale che chiunque possa accedere alle informazioni e analizzarle.

In definitiva

Certamente Adobe non è il primo ad approcciarsi a strumenti analitici che siano user-friendly, ovvero semplici da utilizzare per più o meno tutti, ad ogni livello di organizzazione. Ma applicare questi strumenti nel contesto di Adobe potrebbe rivelarsi davvero utile ai suoi clienti.
Comparare e sezionare i dati è molto importante e Analysis Workspace consente di farlo grazie ai suoi strumenti come Anomaly Detection, Contribution Analysis e Calculated Metrics.

Cosa offre Adobe Analysis Workspace?

Adobe Analysis Workspace è uno strumento dedicato alle compagnie che permette loro di analizzare, condividere e utilizzare i loro dati di marketing mediante Adobe Analytics. Ispirata dal patrimonio creativo, Analysis Workspace cambia l’organizzazione e la visualizzazione dei dati all’interno di un’organizzazione. Ma cosa offre questo strumento?

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  • È semplice ed ispirato a Photoshop: Adobe ha reso più semplice e veloce la creazione e la condivisione dei report. Ispirato a strumenti come Photoshop ed Elements, rendono semplici le condivisioni e gli spostamenti dei dati, anche i più complessi, senza doversi rivolgere a qualche esperto.
  • Visualizzazione intuitiva: Tra le caratteristiche più importanti c’è la semplicità e la chiarezza delle visualizzazioni dei dati (personalizzabile dall’utente): l’ordine è fondamentare negli spazi di lavoro e questo strumento facilita la comprensione dei dati raccolti. Essendo ispirato a strumenti creativi, Adobe consente ai propri utenti il ridimensionamento dei dati e la loro trasformazione in diversi tipi di grafici.
  • Potenza senza precedenti, flessibilità e velocità: Analysis Workspace permette agli utenti di comparare e dissezionare i dati in un modo mai visto prima. Per la prima volta, include strumenti potentissimi come Anomaly Detection, Contribution Analysis e Calculated Metrics. Questi strumenti renderanno semplice l’impossibile, combinando centinaia di metriche e dimensioni.

Adobe ha quindi creato uno strumento nuovo e altamente preciso, dedicato alle analisi dei dati che verranno semplificate, rendendo accessibile la comprensione a più persone.

Quanto fatturerà il futuro e-commerce? 252 miliardi di dollari entro il 2020

Si attende un innalzamento del 119% (rispetto a quest’anno) per i prossimi cinque anni futuri

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Molti si saranno chiesti quale potrebbe essere il futuro degli acquisti online, soprattutto nel mobile, dati gli esorbitanti sviluppi degli ultimi anni. I siti e-commerce sono ormai infiniti, e sempre di più sono le persone che acquistano beni e servizi tramite essi, usufruendo della comodità che queste piattaforme apportano. Se ci si è chiesti come sarà il futuro e-commerce, la risposta è pronta: dalle ultime ricerche è emerso che nei prossimi 5 anni, quindi entro il 2020, le vendite raggiungeranno i 252 miliardi di dollari (a differenza dei “soli” 115 di quest’anno). Il tasso di aumento sarà ben del 119% in soli cinque anni.  Entrando nello specifico, pare che gli acquisti effettuati via smartphone genereranno il 15% delle vendite online entro il prossimo lustro, mentre per quanto riguarda i tablet ci si aspetta il 33% di vendite in più, dato che il 77% dei venditori ha sviluppato siti mobile-friendly.
Dunque, la Mobilegeddon sembra aver funzionato, giovando sicuramente ai siti e-commerce.
Non è una sorpresa che siti come Facebook siano focalizzati così intensamente sul mercato online: addirittura ci si aspetta che il social network diventi il primo canale assoluto per le vendite di alimentari.

Nuovo strumento di Adobe: Analysis Workspace

Tra le novità di Adobe è stato presentato un nuovo strumento tra gli analitici: Analysis Workspace. Cos’è questo strumento? Analysis Workspace consente alle imprese di analizzare nel dettaglio, condividere e utilizzare i dati di marketing mediante Adobe Analytics.
“Analysis Workspace cambia il modo in cui sono organizzati e visualizzati i dati all’interno di un’organizzazione”, ha dichiarato l’azienda. “Gli analisti saranno in grado di trattare le visualizzazioni dei dati per creare analisi raffinate che possano servire a chi ha bisogno di dati perseguibili per prendere decisioni aziendali.”

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Adobe Analysis Workspace di Adobe Analytics riprende il modello di Creative Cloud ed è ispirato a strumenti creativi come Photoshop ed Elements. Il nuovo strumento Analysis Workspace consente alle imprese di trascinare e rilasciare dimensioni, metriche e segmenti in una tela di dati flessibili.
Che sia un istogramma o un grafico a torta, la visualizzazione è una parte importante dell’analisi e del processo di report. I piccoli e grandi dati possono istantaneamente essere rappresentati e manipolati, permettendo il ridimensionamento interattivo, il rinominare e lo scambio tra classifiche e grafici.